Parco eolico off-shore alle Egadi, altri 30 giorni per riflettere

Parco eolico off-shore alle Egadi, altri 30 giorni per riflettere

La Capitaneria di porto ha accolto la richiesta del sindaco Tranchida

TRAPANI – Trovare la giusta mediazione fra le necessità di innovazione tecnologia in materia di energie alternative e rinnovabili, e le esigenze dei vari comparti economici che vivono anche grazie all’utilizzo del bene comune Mar Mediterraneo.

Sul progetto della Renexia S.p.A., cioè di costruire un mega parco eolico off shore al largo delle isole Egadi ed in pieno Canale di Sicilia, ci saranno altri trenta giorni di tempo per valutare fattibilità ed impatto complessivo, sia per quanto riguarda la fauna avicola e marina che per ciò che concerne le ricadute economiche nei settori del turismo e della pesca. La Capitaneria di porto di Trapani, stamattina, ha concesso ulteriori trenta giorni di proroga accogliendo la richiesta avanzata proprio ieri dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida (GUARDA IL VIDEO), il quale stamattina ha anche incontrato per via telematica i responsabili della Renexia S.p.A. che si dicono disponibili a trovare le giuste mediazioni con il territorio.

Ieri, nel frattempo, anche l’Ordine degli Architetti e Paesaggisti della provincia di Trapani, guidato dal Presidente Vito Maria Mancuso, aveva inviato le proprie osservazioni e perplessità in merito al progetto della Renexia S.p.A.

Secondo l’Ordine professionale, l’opera inciderebbe pesantemente sugli ecosistemi della Sicilia Nord Occidentale: “Il progetto fuori scala geografica – precisano – non considera il valore del paesaggio quale componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, l’espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e la naturale e fondamentale identità dei luoghi, rispetto alla vocazione frontaliera e alla storia della Sicilia nel contesto dell’area Euro-Mediterranea”. Un secco no, quindi, da parte degli architetti e paesaggisti.

Un progetto, quello del parco eolico offshore al largo delle Egadi, che riscontra perplessità di varia natura da parte della politica e degli ordini professionali. Ed è sulle possibili variazioni ed adattamenti che, durante l’incontro telematico di stamattina, il sindaco di Trapani ha trovato una apertura da parte della Renexia.

“Si tratta di salvare il mondo della pesca, tutto l’indotto e anche un prodotto di qualità che è il patrimonio naturalistico del territorio – afferma il primo cittadino di Trapani – bisogna anche capire costi e benefici per le nostre comunità, nel pieno rispetto delle esigenze moderne di energia pulita ed alternativa ma anche per chi, da tempo, punta a questo territorio in termini di destination marketing”. Da oggi, ad ogni modo, sono stati concessi ulteriori trenta giorni di tempo per valutare il progetto e le eventuali correzioni da apportare.


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