“Il coma, la paura di perderlo, il covid: il mio grazie ai medici”

“Il coma, la paura di perderlo, il covid: il mio grazie ai medici”

Una lettera scritta col cuore. Ecco le parole di Daniela Cavallaro, moglie di Maurizio Jack Giustolisi.

CATANIA – “La storia di mio marito ha toccato tutti noi, ci ha fatto pregare, sperare e capire quanto gravi possano essere le conseguenze del Covid-19”. Sono le parole di Daniela Cavallaro, moglie di Maurizio Jack Giustolisi, l’atleta di 45 anni che ha raccontato, a LiveSicilia, i momenti più difficili della sua battaglia contro il covid. Una corsa contro il tempo, tra fede e speranza, ma soprattutto, con al fianco medici instancabili. “I miei angeli, la mia seconda famiglia”, come li ha definiti Jack.

“Grazie a loro”

“Dopo tanto silenzio, sento il dovere di esprimere oggi tutti i miei ringraziamenti – scrive la signora Giustolisi a LiveSicilia – In questi mesi ho avuto la fortuna di avere accanto la mia famiglia, tanti amici e conoscenti che ci hanno supportato. Ringrazio anche STMicroelectronics, l’azienda dove mio marito lavora, per l’affetto e la disponibilità ricevuta.
Ma, soprattutto, mio marito ha avuto la fortuna di essere seguito da strutture ospedaliere di eccellenza. A loro deve la vita!”.

“Non alimentiamo polemiche”

Continua Daniela: “Ho letto i tanti post sui social e le tante notizie su varie testate giornalistiche ma, da persona riservata quale sono, non ho avuto mai la forza e il tempo di intervenire, pensando che in quei momenti la mia energia dovesse essere canalizzata su altro. E di questo me scuso. Presa da tante responsabilità e paure non ho dato peso ad alcuni dettagli e mi sono focalizzata solo sui messaggi di speranza e sensibilizzazione che sono trapelati grazie all’informazione giornalistica ed i social”. 

“La fede è vera”

Sui social network è partito un vero e proprio linciaggio mediatico, fomentato da chi criticava la devozione a Sant’Agata di Jack Giustolisi.
“E’ sicuramente vera e forte la mia Fede – insiste la moglie di Jack – e credo nelle tante preghiere ricevute ma è doveroso attribuire a tutto lo staff medico delle strutture che hanno accolto mio marito i meriti di una situazione drammatica che è stata seguita con immensa professionalità e sacrificio”.

“Grazie ai medici”

“Dal primo ricovero all’ Ospedaliero Garibaldi, mio marito è stato seguito giorno e notte. Il 26 di Novembre 2020, quando tutto sembrava perduto, il trasferimento di urgenza al Policlinico “G.Rodolico – San Marco””.
E ancora: “Dopo essere stato sottoposto ad ECMO, per un mese tutto il reparto ha lavorato per salvargli la vita. Non finirò mai di ringraziare il Primario e tutto lo staff per la delicatezza e la passione messa in campo. Completata questa fase, mio marito è stato trasferito al reparto di rianimazione Covid dell’Ospedale San Marco. Anche in questo caso è stato assistito con la massima professionalità ed amore”.

“I nostri angeli”

“Non riesco a spiegare con le parole quando tutto ciò abbia aiutato me e mia figlia: sapere che papà continuava ad essere salvato e curato con una immensa passione da angeli.
Fortunatamente – conclude la signora – oggi mio marito continua ad essere seguito ed aiutato in un importante percorso di riabilitazione all’ospedale S.Marta e S.Venera di Acireale. Ringrazio tutto lo staff per i progressi che stiamo vedendo giorno dopo giorno”.

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