La Camera Penale ‘Serafino Famà’ di Catania comunica di aver depositato in data 5.3.2021 dinanzi al Tar del Lazio, assistita dall’Avvocato Elio Guarnaccia del foro di Catania, ricorso per ottenere in via cautelare la sospensione del D. M. 13.1.21 e degli ulteriori atti amministrativi che disciplinano il funzionamento del portale per il deposito telematico degli atti del processo penale.
Si censura in particolare la violazione dell’articolo 24, comma 2, del D. L. 137 del 2020, nella parte in cui attribuisce a uno o più decreti del Ministro il potere di individuare gli ulteriori atti per i quali il deposito tramite portale avrebbe dovuto essere, stando alla lettere della norma, semplicemente ‘possibile’, e non anche obbligatorio.
Si censura altresì la violazione del diritto di difesa, atteso che il continuo malfunzionamento del portale e la disciplina di deposito stesso prevista dagli atti attuativi pregiudicano in concreto l’esercizio del diritto costituzionale alla difesa e le garanzie ad esse connesse, per come puntualmente disciplinate dal codice di rito.
Il percorso verso un processo penale telematico non può e non deve essere caratterizzato dalla limitazione e dalla compressione dei diritti di difesa dei cittadini e non deve rappresentare uno schermo ed un ostacolo tra i cittadini e l’istituzione Giustizia.
La Camera Penale “Serafino Famà” di Catania ha inteso rappresentare la volontà dei colleghi che, in questi giorni, vivono le difficoltà di accesso non solo come problemi “tecnici” ma come il rischio dell’affermazione di una cultura tecnocratica che preveda limiti e inammissibilità extra legem in danno dei cittadini in nome di un’efficienza che non può mai essere “contro” i diritti.