Le rivelazioni del pentito: "Ecco chi è l'attuale boss" - Live Sicilia

Le rivelazioni del pentito: “Ecco chi è l’attuale boss”

Salvatore Calcagno (nella foto) sarebbe l'erede dello zio Scarvaglieri nella reggenza del clan Scalisi.
CATANIA, LE CARTE DEL BLITZ
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ADRANO – Svelata finalmente l’identità del misterioso mister X che avrebbe conferito l’incarico di referente del clan a Salvatore Giarrizzo “dopo il blitz del 2017”. Quel nome – rivelato dal pentito in un verbale dello scorso anno – è stato coperto da un omissis. Ma nell’ordinanza del blitz Triade che ha colpito i vertici del clan Scalisi è riportato il passaggio di quell’interrogatorio senza alcuna copertura. Il boss che avrebbe delegato gli affari illeciti al pentito sarebbe Salvatore Calcagno, nipote del capo della cosca Giuseppe Scarvaglieri. Quest’ultimo definito dagli affiliati – nelle intercettazioni – “il Principale al 41”. Il boss infatti è detenuto in regime di carcere duro.

Salvatore Calcagno sarebbe un regista che assolve al suo incarico da dietro le quinte. Come ‘frontman’ – e quindi uomo più esposto – avrebbe scelto proprio Giarrizzo. 

Ecco come lo descrive il pentito: “Lui dirige il gruppo ma “non fa il lavoro sporco” per evitare di esporsi, cioè evita i contatti con gli affiliati, non vuole neanche conoscere gli adepti del gruppo e mantiene i contati unicamente con me. Non vuole essere neanche nominato ma è lui l’attuale boss del gruppo e di riflesso lo ero io perché tutte le sue decisioni erano veicolate attraverso la mia persona. Era lui però a prendere le decisioni più importanti e vincolanti per il gruppo… Salvatore Calcagno non commette personalmente le estorsioni ad eccezione di alcuni pochi casi, che sono a lui ‘riservati’ e nei quali neanch’io posso avvicinarmi, per sua espressa disposizione. Tali sono la gestione della cd. agenzia, (………) ed il mercato ortofrutticolo”. 

Un racconto preciso e particolareggiato. Giarrizzo è uno di quei collaboratori che creano terremoti all’interno dei clan mafiosi. Forte del suo ‘grado’ di colonnello nella cosca ha una forte conoscenza di fatti accaduti, anche passati. La sua scelta di collaborare infatti scatena le ire di molti adepti degli Scalisi, in particolare Massimo Neri che parlando con i fratelli palesa l’intenzione di incendiare il camion dei panini. Ma Maurizio Mastro suggerisce a ‘zicchinetta di non limitarsi a bruciare il furgone ma addirittura di uccidere i familiari del collaboratore (“ci vuole un fiammifero in questo camion…la cosa giusta è fare questo… e gli butti a terra qualcuno…il primo, il secondo anche la famiglia…suo papà e sua mamma, così funziona il mondo…questo si deve fare Massimo…per subito”. Il camion dei panini però è distrutto solo qualche settimana fa. 

Neri, intercettato, è certo del suo imminente arresto. Giarrizzo “conosce tutti i peli del mio culo e tutte le cose e se me la sono saltata questo non me la fa saltare più”, dice in una conversazione captata. Ma nel tumulto delle ansie non nasconde una certa soddisfazione nei confronti del ‘reggente’ Salvatore Calcagno che “aveva affidato a Giarrizzo un ruolo di comando e questi lo aveva tradito con il suo pentimento”. Chissà quale è stata la reazione del nipote di Scarvaglieri quando ha scoperto che il suo delfino ha deciso di voltargli le spalle.  Anzi di voltare le spalle alla mafia. 


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