Ma io dico: i sindaci vaccinateli tutti - Live Sicilia

Ma io dico: i sindaci vaccinateli tutti

Non sto col mainstream della demagogia. Non sto con la caccia alle streghe.
D'ALI' A QUI
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Io sto col sindaco di Corleone, sto con un sindaco quasi ottantenne che si vaccina e vaccina la sua giunta. Non sto con lo sciame di haters che ronzano e pungono e puntano la vittima di turno. Non sto col mainstream della demagogia. Non sto con la caccia alle streghe, con le demonizzazioni di piazza, con i processi sommari, con questi maledetti social che brulicano di disturbatori e professionisti dell’insulto. Non sto con questo continuo lancio di monetine d’odio, come se chi fa politica stia in un girone dell’inferno, ognuno prima o poi condannato al suo Raphael. Io non so se siano state rispettate le regole oppure no, ormai non ci stiamo più capendo molto. Quello che so, da cittadino che aspetta ansioso di vaccinarsi, è che personalmente la cosa non m’infastidisce, né m’ingenera senso di subalternità o inferiorità o svantaggio.

E lasciamo stare la spiegazione che dà Nicolosi, cioè il fatto che il sindaco sia l’autorità sanitaria del territorio (quella è roba per i magistrati). Il sindaco, soprattutto se di un piccolo centro, è uno che sta a costante contatto con la gente, è un soggetto altamente a rischio. Non ce n’è casta! (Coviddi sí, purtroppo). C’è pane di paese e politica genuina. Lui non è l’uomo con la fascia che affaccia in tv o si fa vivo con un tweet. Non ha alcuna turris eburnea dalla cui sommità governare, non può svolgere il suo mandato da remoto; amministrare per lui non è occuparsi dei dossier sulla sua scrivania, andare in consiglio comunale una volta l’anno, partecipare a chissà quale briefing in call conference per ragionare di massimi sistemi. Lui sta tutto il santo giorno in mezzo alla gente, tra i mille problemi di vita quotidiana, dialoga coi funzionari, ascolta quello che “stu mese non metto la pignata”, arriva di gran carriera a risolvere una questione sorta tra due concittadini, gira per assessorati e partecipate alla disperata ricerca di risorse e risposte. È insomma il buon padre di famiglia (se il sindaco lo sa davvero fare) di una comunità. Perciò, perché non dovrebbe prioritariamente vaccinarsi? Non lo so, ai giudici l’ardua sentenza. Ma io sto con lui. Anzi, vaccinateli tutti, i sindaci. E buonanotte agli anti per partito preso. Non c’è, non può esserci l’anticasta del vaccino. Può esserci semmai il fallimento di un piano vaccinale lento, che crea mostri e guerre tra poveri (ma questa è un’altra storia). Un’anticasta del vaccino no. Le regole si; e se dalle indagini emergerà che Nicolosi non le ha rispettate dovrà pagarne le conseguenze. Trarre invece le conseguenze del pubblico ludibrio, al punto da dimettersi, no. Non ci provate, almeno non questa volta. Portate l’antipolitica dell’antisistema degli “antipatici tutti i politici” da un’altra parte. E vaccinateci tutti. Fate presto.

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