Endometriosi, la Sicilia fa rete: il progetto a sostegno delle donne

Endometriosi, la Sicilia fa rete: il progetto a sostegno delle donne

È stato illustrato l'8 marzo il progetto per contrastare la subdola malattia.
LA PRESENTAZIONE
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CATANIA – Una malattia subdola. Una patologia che compromette la salute delle donne in età fertile, ma anche la vita, le relazioni, la voglia di genitorialità. E che riguarda tantissime donne, molte delle quali scoprono della sua esistenza quando è tardi.

La presentazione

Una malattia che, da oggi, in Sicilia, ha un nemico in più: la rete siciliana dell’endometriosi, istituita nell’Isola con la legge regionale 28/2019 che prevede da subito due centri hub presso gli ospedali Garibaldi di Catania e Civico di Palermo. Ne hanno parlato, stamani 8 marzo, l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza, l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla e i due i coordinatori dei centri regionali che si occuperanno di gestire il servizio Giuseppe Ettore per l’Arnas Garibaldi di Catania e Antonio Maiorana per l’Arnas Civico di Palermo. Con loro, Chiara Catalano, una volontaria dell’associazione ape che divulgherà il progetto nelle scuole ed i deputati Nicola D’Agostino e Luisa Lantieri, entrambi firmatari della legge e che hanno fortemente voluto che la Regione legiferasse in proposito.

La legge

La legge regionale 28/2019, che ha istituito per il 9 marzo la Giornata siciliana per l’endometriosi, promuove anche la conoscenza della patologia e delle misure intraprese in Sicilia per le cure. Oltre ad un osservatorio e un registro per monitorarne l’andamento. In particolare, quest’anno, negli istituti regionali di II grado, sarà avviata la campagna di sensibilizzazione con la proiezione del video/fumetto informativo ‘Ripart-Endo da me’, realizzato dall’Associazione Ape.

Fertilità a rischio

Una malattia femminile ma che colpisce tutti. Tra le conseguenze, soprattutto se non diagnosticata precocemente, c’è l’infertilità. Con effetti sull’intera società, oltre che sulla psiche della donna e sulla famiglia. “Abbiamo bisogno di recuperare – ha detto l’assessore Lagalla – non solo l’universo femminile sul piano della presenza istituzionale e del ruolo nella società, ma anche nella valorizzazione della cosiddetta medicina di genere. Quella cioè che guarda alle specificità patologiche e che garantisce una totale espressività della sfera femminile”.

La Regione

“Oggi diamo attuazione a un provvedimento legislativo che ha avuto come primi firmatari gli onorevoli Lantieri e D’Agostino” – ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Mettiamo in rete tante attività – ha aggiunto – e cerchiamo di raccontarlo con un piano di formazione condiviso con l’assessore Lagalla. Attuare la legge significa anche tenere in considerazione l’idea che per interventi di altissima specializzazione c’è la nostra Regione e non bisogna per forza andare altrove”.

Accrescere la consapevolezza

La rete aumenta la conoscenza della malattia. E quindi la consapevolezza. Ne è convinto Giuseppe Ettore. “Sono molto contento – ha commento il direttore di Ostetricia e Ginecologia del Garibaldi di Catania e da tempo impegnato nella cura della salute delle donne. “È un progetto voluto da tanto tempo – ha continuato – e che, grazie alla sinergia tra i pazienti, i professionisti e la politica, finalmente è diventato legge. La rete, non solo fornirà più risorse e personale per la gestione della malattia, ma aumenterà la consapevolezza”. Secondo il professore, a pesare sulla patologia c’è il ritardo diagnostico e l’approccio non è adeguato alla diagnosi, sia da un punto di vista medico che da un punto di vista chirurgico. “Uno dei punti di forza della legge – ha evidenziato – è l’avere introdotto il team multidisciplinare, parte integrante del progetto”

La campagna nelle scuole

Teatro della campagna di divulgazione della malattia, dei sintomi e degli effetti, saranno le scuole. a diagnosi precoce è infatti una delle azioni principali per ridurre l’impatto di una patologia per ci non esiste un percorso preventivo.

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