"Prima immunizziamo i siciliani e prima usciamo da questo inferno"

“Prima immunizziamo i siciliani e prima usciamo da questo inferno”

Musumeci visita il cantiere dell'hub vaccinale di Messina
CORONAVIRUS
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MESSINA – “Sono qui per esprimere il mio apprezzamento al personale dell’Asp e della Protezione civile regionale per la celerità con cui, in pochi giorni, hanno allestito questo importante hub, pronto ad accogliere migliaia di messinesi al giorno per ricevere il vaccino. La Regione non si fa cogliere impreparata: speriamo che le fiale arrivino presto e nella quantità necessaria. Prima immunizziamo i siciliani e prima usciamo da questo inferno”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a conclusione di un sopralluogo al cantiere in cui si sta allestendo il punto-vaccini a Messina che sarà operativo nelle prossime ore.

E di campagna vaccinale oggi ha parlato anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza: “Se ci sarà un nuovo impulso sul piano vaccinale, da parte del governo nazionale, immagino voglia dire anzitutto che arriveranno più dosi, perché noi non aspettiamo altro”, ha affermato ricordando che “da questa settimana, alla luce delle aperture di fascia generazione del vaccino AstraZeneca, sarà possibile prenotarsi anche per tutti i cittadini di età compresa tra i 70 e i 79 anni”.

“Resta il problema – aggiunge Razza – delle persone fragili, per le quali è obbligatorio solo l’utilizzo di Pfizer o Moderna. Comprendo quanto possa apparire assurdo che molti siano ammessi al vaccino prima di loro, ma non decidiamo noi quante dosi Pfizer e Moderna vengano inviate”. “Confido molto nella possibilità – osserva l’assessore – che vengano autorizzati e distribuiti anche altri vaccini con le medesime caratteristiche, perché bisogna fare presto per proteggere tutti coloro che hanno maggiori esposizioni a patologie gravi. Ricordo, che da Roma finora nessuno ci ha detto che si può superare il Piano varato dal governo nazionale e l’ordine di vaccinazione in esso predisposto. Spero, sinceramente, si vogliano considerare tutte le persone più a rischio: trapiantati, dializzati, disabili, malati oncologici, diabetici, solo per fare alcuni esempi e senza escludere nessuno. L’appello delle Regioni al governo nazionale – conclude – è forte, perché non siano trattati da ultimi coloro che meritano maggiori attenzioni, per ragioni oggettive e non per suggestioni”.

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