CATANIA – Aveva solo 4 anni Francesca (nome di fantasia) quando lo zio avrebbe abusato di lei. Era il 2012 quanto la piccola, tra i singhiozzi, ha raccontato alla mamma quello che sarebbe accaduto. La donna, incredula e sconvolta, dopo aver notato l’arrossamento nelle parti intime della figlia si è precipitata al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Acireale per avere un referto medico. I medici hanno confermato il racconto della bambina. A quel punto la madre ha denunciato i fatti ai carabinieri di Giarre. Le indagini della Procura non sono state semplici: i familiari dello zio lo hanno sempre coperto e protetto, negando addirittura che l’uomo fosse mai rimasto solo con Francesca.
Una drammatica storia che è finita davanti ai giudici di Catania che in primo grado hanno condannato a 5 anni di reclusione l’uomo, originario della zona sonico-etnea, riconoscendogli l’attenuante del vizio parziale di mente risultato da una perizia.
La sentenza è stata impugnata davanti alla Corte d’Appello di Catania che al termine del processo di secondo grado ha confermato la condanna e il risarcimento. I genitori della piccola si sono costituiti parte civile con i legali Maria Caltabiano e Lucia D’Anna.
