Estorsione, Mazzaglia assolto: ribaltata sentenza di primo grado - Live Sicilia

Estorsione, Mazzaglia assolto: ribaltata sentenza di primo grado

Nella foto, Salvatore Mazzaglia
Il verdetto della Corte d'Appello.

Assolto per non aver commesso il fatto. La Corte d’Appello di Catania ha ribaltato il verdetto di primo grado (rito abbreviato) nei confronti di Salvatore Mazzaglia, finito alla sbarra per l’accusa di estorsione. Il primo capitolo processuale si era concluso con una condanna a 5 anni. La sentenza è stata impugnata dai difensori, gli avvocati Salvo Pace e Salvo Leotta, che hanno presentato il ricorso in appello. Che si è concluso con un’assoluzione piena. La Procura Generale ha chiesto alla Corte la conferma. 

Il processo è scaturito da un’indagine della Squadra Mobile di Catania che – su input delle dichiarazioni dell’ex esattore del pizzo di Cosa nostra Salvatore Bonanno – ha fatto luce su un’estorsione (natalizia) ai danni di un meccanico di Nicolosi. Da quanto emerso dall’inchiesta il professionista avrebbe versato come ‘regalo al clan’ una somma di 500 euro ogni dicembre. Cifra che sarebbe confluita nella cassa del clan Santapaola di Mascalucia. Di cui Mazzaglia sarebbe un’esponente dei rilievo, come documentato nell’operazione Overtrade dei carabinieri di qualche anno fa.

Per questa estorsione è stata assolta (in appello) Angelina Puglisi, sempre difesa dagli avvocati Pace e Leotta. La donna è moglie di Mazzaglia e sorella del boss dei Santapaola Pietro, genero dello scomparso Giuseppe Pulvirenti e ritenuto il vero ‘capo’ del clan del Malpassotu.

E’ stato invece condannato per il pizzo al meccanico – già in via definitiva – Mirko Casesa, genero di Mazzaglia. 

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