La “buona scuola” criminale e le lettere con il boss detenuto

La “buona scuola” criminale e le lettere con il boss detenuto

La polizia riesce a captare una conversazione emblematica. Una 'lezione di mafia' in diretta
IL BLITZ DI CATANIA
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ADRANO – Pippo Scarvaglieri sarebbe il capo indiscusso del clan Scalisi di Adrano. Il diritto alla  ‘reggenza’ del boss è dovuto anche al ‘legame di sangue’ con la famiglia mafiosa. Anche se – dopo il blitz The King – gli Scalisi hanno voluto prendere le distanze dai nuovi assetti della cosca. Invitando a chiamarlo ‘clan Scarvaglieri’ e non ‘Scalisi’. Forti anche dell’assoluzione di Concetta Scalisi nel processo Vicerè. 

Scarvaglieri ormai da tempo al 41bis ha il ‘vizio’ di intrattenere relazioni epistolari con i suoi sodali. Le missive sono un modo per impartire ordini e gestire anche gli investimenti illeciti, ma anche per indottrinare gli affiliati. Insomma lo storico alleato dei Laudani sarebbe una sorta di ‘maestro del crimine’ per i picciotti di Adrano. Nelle carte del blitz Triade c’è un’intercettazione dove si ‘elencano’ gli insegnamenti del ‘patriarca’ mafioso. 

Il 9 ottobre 2019 Massimo Neri, Ivan Atri e Carmelo Scafidi discutono degli anni di carcere che hanno scontato gli ultimi due. Periodo in cui avrebbero appreso “la buona scuola” criminale ricevuta anche grazie ai rapporti con Scarvaglieri. E in particolare grazie alla ‘corrispondenza’ con il boss. Atri, poco prima della scarcerazione, avrebbe inviato (e ricevuto) lettere con il capomafia.

I poliziotti seguono in diretta la conversazioni in cui Scafidi, detto Testa rossa, ricorda ad Atri uno “degli insegnamenti” del reggente. La gip lo definisce ‘il motto’ di Scarvaglieri (“la sua frase”, dicono): “Aiutati che Dio ti aiuta”. E ancora: “Tu sei qua e ti dedichi alla famiglia”.

Testa Rossa è critico nei confronti di Atri che – diversamente da lui – non avrebbe “un’indole arrogante”. Scafidi lo avverte “che qualunque cosa avesse voluto avrebbe dovuto pretenderla”. Il “maestro” Scarvaglieri è stato chiaro: “Mai chiedere…se la vuoi una cosa…te la prendi…se tu sei stato con quella persona….sai benissimo come ragiona…quindi paura di domandare….quando ti serve qualche cosa…vai prenditela e te ne vai e se parlano…gli schiacci la testa”. 

Atri ribatte di aver imparato ‘la lezione’ criminale ma per paura di finire in carcere ha scelto ‘il low profile’. A quanto pare la strategia non è servita. Le manette sono scattate (puntuali) la scorsa settimana. 


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