Il derby del vaccino su due poveri ragazzi

Il derby del vaccino su due poveri ragazzi

Ci sono delle famiglie straziate che, giustamente, chiedono di sapere cosa sia successo. Una richiesta sacrosanta da appoggiare in pieno.
IL COVID E LA VITA
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Ma quand’è che abbiamo dimenticato il dolore e la capacità di riconoscerlo, di stare accanto a chi soffre, di consolare chi ha subito un lutto? In Sicilia, come è noto, sono morte due persone dopo (‘dopo’, meglio sempre specificarlo, indica il tempo non la casualità che nessuno ha fin qui stabilito) la somministrazione del vaccino AstraZeneca: Davide Villa e Stefano Paternò (nella foto). Ci sono delle famiglie straziate che, giustamente, chiedono di sapere cosa sia successo. Una richiesta sacrosanta da appoggiare in pieno.

Intorno, si è scatenato il derby dello squallore sui social. Certi no vax, con il più classico analfabetismo scientifico, hanno preso quei poveri ragazzi come un pretesto nella loro assurda crociata contro i vaccini: avete visto? Di vaccino, comunque, si muore. Però, non è vero. Invece, alcuni tra coloro che, seguendo il principio della realtà, si sono vaccinati e si vaccineranno, hanno alzato le spalle, con indifferenza. Da una parte la tragedia usata come pretesto, dall’altra, talvolta, la sottovalutazione del valore umano della perdita. La vita come un pallone da buttare nella porta avversaria.

In mezzo, due ragazzi e le persone che li amavano. I loro cari volti, le loro vite, le famiglie, il sole che non incontreranno più sul cammino. Ma quand’è che abbiamo dimenticato il dolore. Ma quand’è che siamo diventati disumani?


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