Fusione Amt-SoStare, la Uil dice sì: "Ma serve tutelare i lavoratori" - Live Sicilia

Fusione Amt-SoStare, la Uil dice sì: “Ma serve tutelare i lavoratori”

Interviene anche l'Ugl. Uno dei possibili nomi della nuova società è AMI-CA, ovvero Azienda Mobilità Integrata Catania
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CATANIA – “Sì alla fusione Amt-Sostare se verrà formalmente confermato quanto gli amministratori comunali hanno sempre assicurato: ovvero che tutele e posti di lavoro non saranno intaccati. Noi anzi crediamo che il tema della mobilità in sicurezza, emerso drammaticamente a causa della pandemia, sia tutto concretamente da sviluppare e che esso imponga investimenti significativi non solo in mezzi e infrastrutture ma anche in risorse umane. Altro che tagli, serve più personale!”. Lo hanno dichiarato i segretari generali di Uil e UilTrasporti Catania, Enza Meli e Salvo Bonaventura, oggi in videoconferenza con i componenti della Prima commissione consiliare del Comune di Catania per discutere il piano di incorporazione che interessa le due partecipate cittadine.


“Abbiamo letto nel Progetto di Fusione che uno dei possibili nomi della nuova società è AMI-CA, ovvero Azienda Mobilità Integrata Catania – hanno aggiunto Enza Meli e Salvo Bonaventura – Se ben amministrata, potrà essa davvero essere AMICA di consumatori e utenti. Insomma, potrà risultare utile a tutti noi che abbiamo bisogno di servizi efficienti e di una umanizzazione della città inevitabilmente connessa alla crescita qualitativa e quantitativa dell’offerta di trasporto pubblico, all’incremento della disponibilità dei parcheggi scambiatori, alla promozione del biglietto unico, al decongestionamento del traffico urbano: tutto ciò significa migliore qualità della vita! Non è casuale, d’altronde, che il Recovery Plan destini risorse significative sui trasporti locali sostenibili per raggiungere l’obiettivo della transizione ecologica”.

I segretari di Uil e Uil Trasporti, che hanno annunciato la “piena disponibilità al confronto anche per armonizzare l’inquadramento del personale sin dal primo giorno della fusione delle due aziende ed estendere a tutti il contratto collettivo degli autoferrotranvieri”, hanno quindi concluso: “Sottolineiamo che la futura Azienda Mobilità Integrata rappresenterà un punto di svolta per Catania solo se sarà ben amministrata. Noi non siamo interessati a sponsorizzare un nome piuttosto che un altro perché non è questo il nostro mestiere, ma vogliamo sin da adesso dire che vigileremo sulle scelte di management e linee strategiche per impedire che tutto ciò si trasformi in un’altra delle occasioni perse da questa città, delle opportunità negate al nostro territorio. Questo noi non lo accetteremo, non lo consentiremo”.

L’Ugl

La procedura di fusione tra le società partecipate del Comune di Catania, Sostare ed Azienda Metropolitana Trasporti, è stato il tema dell’incontro con le organizzazioni sindacali confederali che si è tenuto stamane in prima Commissione consiliare “Bilancio” in modalità videoconferenza. Tra i sindacati presenti soltanto la Uil e la Ugl, con quest’ultimo rappresentato dal segretario territoriale Giovanni Musumeci e dai segretari provinciali delle federazioni Terziario ed Autoferrotranvieri, rispettivamente Carmelo Catalano e Giuseppe Scannella. “Quello di oggi, con i consiglieri che hanno partecipato, è stato il primo incontro e l’unico ufficiale sulla questione convocato in sede comunale. Si tratta di un’operazione delicata che, per quel che ci risulta dai documenti pubblicati, è già in fase avanzata sotto l’aspetto normativo in riferimento alla vera e propria procedura di fusione delle due realtà, al punto tale che esiste già uno statuto da approvare per l’istituzione della nuova azienda che potrebbe chiamarsi Amts – dicono Musumeci, Catalano e Scannella. Fin qui nulla da eccepire, soprattutto nel merito della necessità di dover razionalizzare le risorse con la creazione di una sola società comunale per il settore della mobilità e dei trasporti, anche alla luce del programma di bilancio stabilmente riequilibrato approvato dopo il dissesto. Ci dispiace soltanto di non aver potuto fornire fino ad ora un valido contributo, nonostante avessimo dato massima disponibilità all’Amministrazione, trovandoci adesso ad evidenziare punti di forza e di debolezza che l’unione tra Sostare ed Amt fanno emergere. A cose fatte – aggiungono i sindacalisti – è più complicato parlare ad esempio di confluenza contrattuale, di rischi di disparità di trattamento tra i dipendenti dell’una e dell’altra partecipata convergente, di organizzazione logistica e strutturale. Tutti aspetti che, fino a questo momento, ci sembrano essere stati tanto sottovalutati e che, a nostro avviso, sono determinanti perché la futura azienda parta con il piede giusto. Sono tematiche che riguardano da vicino il sindacato che, grazie ai lavoratori, ogni giorno vive le situazioni e le condizioni dall’interno delle aziende, motivo per cui non si può prescindere dall’ascolto delle preoccupazioni e delle speranze di chi lavora e vorrebbe avere delle risposte chiare. Ringraziamo quindi il presidente della prima Commissione consigliere Santi Bosco, nonché i commissari che con assoluta pazienza si sono confrontati con noi. Speriamo che questo sia un punto di partenza concreto per l’avvio di un percorso condiviso, con l’approfondimento e la risoluzione delle criticità emerse (in incontri successivi che si dovranno tenere al più presto con il sindaco e con l’assessore alle Partecipate, oltre che con i presidenti delle due società), per arrivare tutti insieme alla valorizzazione di questa importante fetta del patrimonio del nostro Comune a garanzia dei lavoratori.” 


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