Il vaccino, la febbre: "Giudici e avvocati, due pesi e due misure"

Il vaccino, la febbre: “Giudici e avvocati, due pesi e due misure”

Processo rinviato perché il magistrato sta male. Respinta, invece, la richiesta di rinvio del penalista: "La legge non è uguale per tutti"

PALERMO – Il caso rischia di finire davanti al Consiglio superiore della magistratura. Il protagonista, l’avvocato Mario Bellavista, ha chiesto l’intervento dell’Ordine degli avvocati, di cui è consigliere.

In una vicenda uguale sarebbero stati applicati due pesi e due misure per il penalista e per un giudice.

Venerdì scorso era fissata l’udienza per un processo di colpa medica in cui Bellavista assiste sei imputati. Un’udienza importante perché è chiamato a testimoniare il consulente della Procura.

Bellavista fa pervenire un certificato medico. Ha la febbre alta, sintomo post vaccino anti Covid, e chiede un rinvio. Il pubblico ministero Giorgia Spiri si oppone. Ritiene che fosse prevedibile l’insorgere del comune effetto collaterale.

Il giudice per le indagini preliminari Fabrizio Molinari decide che l’esame del consulente può andare avanti, e nomina un avvocato di ufficio al posto di Bellavista. Infine stabilisce di rinviare ad altra udienza il contro esame della difesa.

L’avvocato Bellavista non ci sta, ritiene che sia stato violato il diritto di difesa non avendo potuto opporsi alle domande del pm o sollevare eventuali nullità.

Stamani il penalista torna in aula per un altro processo. Stavolta è il giudice, non si tratta di Molinari, ad avere la febbre post vaccino. Processo rinviato. “Io sono d’accordo, si tratta di un sacrosanto rinvio. Mi chiedo solo perché non sia stato fatto nel caso mio e della collega che quel giorno avevamo la febbre. Nelle aule c’è scritto che la legge è uguale per tutti. O no?”.


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