Melo e Giovanni ‘u turcu’: la bisca gestita dal clan Mazzei - Live Sicilia

Melo e Giovanni ‘u turcu’: la bisca gestita dal clan Mazzei

Tensioni tra Cappello e ‘carcagnusi. Ma si cerca di capire chi sono i personaggi emersi nelle intercettazioni del blitz Maincraft.

CATANIA – Una parte dei soldi delle bische clandestine deve andare ai detenuti. Così recitano le regole – non scritte – della mafia catanese. E quando questo codice non viene rispettato lo scontro è dietro l’angolo. Lo scorso dicembre Seby Cavallaro, braccio destro del boss dei Cappello Salvuccio Lombardo Jr, affronta un’animata discussione con “Melo”, che si etichetta subito come esponente dei carcagnusi, ossia Mazzei. 

Il fulcro del dialogo captato dalla Squadra Mobile etnea – nell’ambito del blitz Maincraft che a febbraio ha decapitato il clan Cappello – è una lite che sarebbe scoppiata con Massimo Bonaccorsi. Quest’ultimo avrebbe accusato Melo di aver giocato il denaro della “casa” (la bisca clandestina, ndr). Un’accusa ritenuta da “Melo” ingiusta e soprattutto infamante. Per questo infatti si sarebbe rivoto a ‘mappa’, alias – secondo gli inquirenti – Giuseppe Palmieri, parente del capomafia Turi Cappello, per dirimere il diverbio. L’uomo però preoccupato che le cose potessero degenerare avrebbe chiesto a Cavallaro di organizzare un incontro con Salvuccio Jr (“u picciriddu”) con cui avrebbe avuto un’amicizia visto il legame con il padre (Salvatore u ciuraru Lombardo). 

Nel corso della conversazione, Melo non solo ribadisce la sua affiliazione alla “famiglia” Mazzei, ma dice: “io sono con Giovanni il turco”. Nelle varie intercettazioni – sempre riferite alla vicenda collegata al gioco d’azzardo – l’esponente dei Carcagnusi mette in chiaro come la gestione della bisca sia fatta per conto di “Giovanni il turco” e che, inoltre, in via Belfiore sia pronto ad aprirne un’altra. 

Nelle intercettazioni ci sono diversi elementi per poter capire l’identità di Giovanni: è lo stesso Melo a fornirli. U turcu lo scorso anno per una lite con alcuni detenuti sarebbe stato trasferito al carcere di Livorno. Ma leggendo l’ordinanza sembra che gli inquirenti abbiano già fatto alcuni accertamenti: infatti hanno identificato di Giovanni ‘u turcu con Giovanni Crisafulli. Potrebbe essere solo un caso di omonimia, ma spulciando le inchieste giudiziarie degli ultimi anni viene fuori il nome di Giovanni Crisafulli (chiamato u niuru oppure u tuccu) arrestato nel blitz antidroga Colomba. Si tratta del figlio di Franco ‘cacazza, imparentato con Nicola Sedici ucciso nel 2007 con Angelo Santapaola. Secondo il pentito e narcotrafficante Sebastiano Sardo, Crisafulli avrebbe orbitato nel clan Cappello. Almeno fino a qualche tempo fa. 

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