Etna, appalti e corruzione: al via il processo - Live Sicilia

Etna, appalti e corruzione: al via il processo

Il Tribunale ha rigettato la richiesta di costituzione di parte civile di Odg Sicilia e Assostampa.
L'INCHIESTA
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CATANIA – Ordine dei giornalisti e Assostampa estromessi dal processo ‘Aetna’ sulla ‘gestione monopolistica delle escursioni sull’Etna’, che è iniziato dopo il lungo rinvio dovuto al lockdown. Il tribunale ha accolto la tesi degli avvocati Carmelo Peluso e Sergio Ziccone, difensori dell’imprenditore Francesco Russo Morosoli, rigettando la richiesta di costituzione di parte civile dei due organismi. I due penalisti hanno infatti eccepito l’istanza  ritenendo che “sia l’ordine che l’associazione sindacale non hanno subito un danno diretto e immediato del reato. L’estorsione è un reato contro il patrimonio del giornalista che non lede la sua figura professionale”. Assunto che ha trovato concorde il Tribunale. 

Morosoli è infatti imputato anche per “estorsione ai dipendenti dell’emittente Ultima Tv”, poi chiusa, di cui era editore. Alcuni giornalisti, indicati come parte offesa, si sono costituiti parte civile nel procedimento penale. 

Al centro dell’inchiesta – condotta dalla Guardia di Finanza – gli affidamenti “del servizio di trasporti a fini turistici sul versante Nord dell’Etna, con pista rotabile di Piano Provenzana, dal 2016 al 2018” e quello “in concessione di un immobile del Comune a Monte Conca nel 2018”. L’imprenditore e il dirigente dell’area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, sono accusati di turbata libertà degli incanti e corruzione.

Sarebbero diverse le procedure di gara pubbliche turbate per impedire l’ingresso nel mercato dei servizi turistici dell’Etna alle imprese concorrenti della Star srl, rappresentata da Francesco Russo Morosoli, Salvatore Di Franco e Simone Lo Grasso. 

 Un vero e proprio sistema, fondato sulla corruzione, avrebbe dunque consentito al gruppo imprenditoriale Russo Morosoli di conservare il monopolio delle attività sul vulcano. In cambio i funzionari infedeli avrebbero ricevuto gioielli, ski pass stagionali e sconti sui costi di riparazione. 

Secondo la procura etnea sarebbero state taroccate anche le procedure per la selezione delle guide vulcanologiche. Percorsi ed altre prove del concorso sarebbero stati trasmessi con anticipo per agevolare alcuni concorrenti rispetto ad altri. 

Nel corso dell’udienza sono stata affrontate le questioni preliminari al dibattimento che è stato aggiornato al prossimo 17 novembre.

I nomi degli imputati: Francesco Russo Morosoli, Salvatore Di Franco, Francesco Barone, Biagio Ragonese, Orazio Distefano, Simone Lo Grasso, Antonio Rizzo, Alessandro Galante, Gianluca Ferlito, Antonino De Marco, Alberto Puglisi, Mario Taller, Gianni Trepin, Alberto Felicetti, Stefano Branca, Angelo Nicotra, Orazio Consoli, Carmelo Cavallaro.

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