Il presidio veterinario dell'Asp intitolato a Giuseppe Insalaco - Live Sicilia

Il presidio veterinario dell’Asp intitolato a Giuseppe Insalaco

La cerimonia con Leoluca Orlando e i figli del sindaco ucciso dalla mafia nel 1988
PALERMO
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PALERMO – I locali del presidio veterinario di via Tiro a Segno sono stati intitolati all’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco, primo cittadino dal 17 aprile al 13 luglio del 1984, ucciso il 12 gennaio del 1988 in un agguato mafioso.

Nella determinazione sindacale n.125/DS del 15/03/2021, che ne ha disposto l’intitolazione, si sottolinea che “il Sindaco Giuseppe Insalaco, nei primi anni ottanta, con propria Ordinanza, quindi ancor prima dell’entrata in vigore della legge 281/91 (legge randagismo), vietò la soppressione o l’invio dei cani randagi agli stabulari della vivisezione, agevolando anche l’attività dei volontari che provvedevano all’adozione degli animali, impedendone così la soppressione”.

I lavori di ristrutturazione straordinaria presso quello che una volta ospitava il canile municipale di via Tiro a Segno si sono conclusi a settembre del 2020 e sono stati finanziati dall’Amministrazione comunale per un costo complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro. Oltre al totale rifacimento degli impianti, si è proceduto alla rimodulazione degli spazi e alla realizzazione di nuove aree destinate all’accoglienza degli animali al chiuso e all’aperto.

Oggi – ha detto il sindaco, Leoluca Orlando – non dobbiamo ricordare Giuseppe Insalaco, dobbiamo fare memoria dell’esperienza di vita di chi è rimasto vittima di un potere e di una cultura politico-affaristico-mafiosa. Insalaco ha fatto le prime vere scelte di rottura all’interno dell’Amministrazione comunale. Per me oggi fare memoria significa ricordare che siamo ancora in cammino di liberazione e ricordare la dimensione umana di Insalaco. Una persona che amava gli animali e che, divenuto sindaco, ha fatto conseguentemente e coerentemente un’ordinanza profetica rispetto all’attenzione per gli animali. Credo che sia uno straordinario inno alla vita che ci lascia una persona che invece è stata vittima di una cultura di morte”.

“L’Asp di Palermo – ha sottolineato il Direttore generale dell’Azienda sanitaria, Daniela Faraoni – ha investito nel complesso operatorio del canile circa 80 mila euro in arredi e, soprattutto, in tecnologie di ultima generazione. La pandemia non frena gli investimenti e non riduce l’attenzione su tutte quelle attività che sono peculiari per un’azienda sanitaria territoriale. Al canile, attraverso i nostri sette veterinari in servizio (oltre ad un amministrativo e tre ausiliari, ndr), siamo in grado offrire prestazioni di ecografia, radiologia digitale e radiochirurgia. Abbiamo dotato la struttura anche di un piccolo laboratorio di analisi che ci consente di effettuare esami in tempo reale. Oltre alle sterilizzazioni, vengono garantite prestazioni chirurgiche anche complesse. Concentreremo al canile, pure, l’attività di microchippatura per la città di Palermo”.

“Torna in funzione una struttura moderna – dichiara l’assessore Leopoldo Piampiano, con delega ai diritti degli animali – che offrirà servizi veterinari al pubblico grazie alla collaborazione con l’Asp e che avrà cura del benessere animale, soprattutto di cani e gatti, anche con la fondamentale collaborazione delle associazioni animaliste che incontrerò nei prossimi giorni”.

Il funzionamento del presidio sanitario e le altre attività veterinarie connesse sono regolate da un protocollo d’intesa, siglato a gennaio dal Comune di Palermo e dall’Asp del capoluogo. Obiettivo generale del protocollo d’intesa è la “corretta convivenza tra la popolazione umana e quella animale in generale, al fine di ottenere in tal modo risultati vantaggiosi in termini benessere degli animali, salute, sicurezza ed incolumità dei cittadini, nonché in termini di ottimizzazione delle risorse disponibili e risparmio economico”.

Gli obiettivi specifici prefissati sono il potenziamento e la diffusione capillare dell’anagrafe degli animali d’affezione; il controllo costante della popolazione di cani e contenimento del fenomeno dei vaganti con limitazione delle nascite attraverso la cattura, sterilizzazione e reimmissione sul territorio; la riduzione della popolazione canina mediante l’incentivazione alle adozioni ed acquisizioni consapevoli; il coinvolgimento dell’associazionismo animalista nelle attività di prevenzione e controllo del fenomeno del randagismo sul territorio comunale; la formazione ed informazione dei cittadini in generale e dei proprietari dei cani in particolare.

Il Comune mette a disposizione, tra l’altro, le strutture site in piazza Tiro a Segno e via Macello del Comune di Palermo nonché la sede provvisoria del Presidio Sanitario sito presso il Pad. 26 all’interno della Fiera del Mediterraneo ed il personale comunale dedicato allo svolgimento delle funzioni di competenza dell’ente locale. L’ASP, dal canto suo, mette a disposizione, in particolare,  il personale veterinario dedicato allo svolgimento delle funzioni di competenza dell’ASP ed il personale amministrativo dedicato allo svolgimento delle funzioni di propria competenza.

Le parti concordano inoltre sulla opportunità di programmare azioni di coinvolgimento dell’associazionismo volontario animalista nelle attività di controllo e monitoraggio del territorio ed in tutte le attività che preludono alla adozione consapevole. La gestione degli animali in degenza e la gestione dei locali adibiti alla degenza in ogni caso rimangono di competenza e sotto il diretto controllo del Comune.

Il Comune di Palermo avvalendosi della collaborazione dell’ASP, può promuovere l’adozione incentivata dei cani al fine di ridurre il numero degli stessi e, nell’ambito delle proprie competenze e mansioni relative alla prevenzione del randagismo canino intende concretizzare un piano straordinario di sterilizzazione e reimmissione sul territorio dei cani vaganti che sfrutti il potenziamento della struttura e le attrezzature disponibili presso il presidio di igiene urbana veterinaria di piazza Tiro a Segno 5 in sinergia con il personale veterinario dell’azienda sanitaria ed il concreto coinvolgimento delle associazioni animaliste e di volontariato.

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