Rifiuti, Catania anno zero: le speranze nel nuovo appalto

Rifiuti, Catania anno zero: le speranze nel nuovo appalto

La gara settennale che la città attende da troppo tempo
L'INTERVISTA
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CATANIA – Potrebbe essere la volta buona. Il nuovo appalto per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti della città di Catania potrebbe rappresentare la svolta. Attesa da anni e ancora lontana. Ne è convinto Carmelo Caruso, Rup e progettista della gara d’appalto per l’affidamento settennale del servizio nell’area urbana etnea.

L’appalto

Caruso, illustra il capitolato, non privo di difficoltà a cominciare dai tempi lunghi per completare il bando. “Purtroppo – afferma – l’esigua presenza di personale e il grande lavoro della Srr ha portato la questione ad allungarsi un poco. Si tratta di una progettazione relativa a una grossa città e quindi è ovvio che, prima di immaginare di affidare un servizio, è stato necessario conoscere a fondo il sistema e le sue criticità, la tipologia di edilizia e di raccolta”.

Catania: anno zero

Caruso sottolinea come sia stato necessario aggiornare tutto rispetto al passato. “C’è stato uno studio che ha preceduto la redazione dell’appalto – prosegue – anche perché Catania partiva da un appalto vecchio a tal punto da non rappresentare neanche il punto di partenza”.

Uomini e mezzi

“Ci siamo attenuti alle direttive dell’amministrazione – sottolinea Caruso – che erano quelle di non discostarci molto dal costo del servizio attuale e fare in modo di prendere tutti i dipendenti che attualmente sono in servizio. Ci siamo attenuti a queste direttive – ribadisce – e abbiamo valutato, sulla base delle disponibilità economiche, quanti uomini e quanti mezzi erano necessari per svolgere il servizio. Insomma, non si ripresenterà il problema del costo del servizio basso, ma lo stesso è ponderato sulla base della richiesta dell’amministrazione”.

Gli obiettivi sono già segnati

Obbligatori per legge. Gli obiettivi sono fissati dalla norma: il capitolato, spiega Caruso, prevede il raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata con gradualità. “Nel 2035 noi non potremo più conferire rifiuti indifferenziati in discarica – spiega. Ce lo impone la legge e noi dobbiamo correre per incrementare il più possibile la raccolta differenziata diminuendo nel contempo quella indifferenziata. Dobbiamo tenere conto anche delle esigenze economiche delle ditte che parteciperanno – continua – per cui ho messo una cadenza di obiettivi di raccolta differenziata negli anni, compatibilmente con il servizio dal quale partiamo che è praticamente nullo o quasi, siamo intorno all’8 per cento”.

Premialità per ditte e dipendenti

“Questo è un aspetto importante – aggiunge: in questo modo, le ditte che supereranno la percentuale obiettivo intermedio, potranno trattenere i soldi che rimborsano i consorzi di filiera”. Che, previa contrattazione sindacale di secondo livello, dovranno distribuirli anche al personale. “Ritengo che le ditte che partecipano alle gare sono trasportator – afferma Caruso: la verità è che i cantieri li fanno i dipendenti. Parte dei proventi previsti, in seguito a una contrattazione di secondo livello che dovranno fare i sindacati, dovrà andare ai dipendenti”. Un appalto all’insegna della motivazione e quindi della perequazione dei ricavi.

Porta a porta in tutta la città

L’esperienza dei Comuni che la mettono in atto da tempo fa scuola: la raccolta differenziata è efficace se effettuata con il porta a porta. Come conferma Caruso, “La riduzione rifiuti è realtà dove si riesce a fare il porta a porta al cento per cento, senza cassonetti in giro. Abbiamo ridotto di gran lunga l’indifferenziata in molte parti e sono convinto che il sistema porta a porta ci darà importanti risultati”.

Catania Città Metropolitana

Una delle problematiche che gravano su Catania è l’ampiezza del territorio e la conurbazione con i comuni limitrofi. “Catania sconta il fatto di essere realmente città metropolitana – continua Caruso: l’area urbana non è scollegata dalle altre aree e nessuno riesce a capire quali siano i limiti tra un comune e l’altro. In una situazione come questa, è difficile pensare che un comune possa pensare solo. I Comuni uniti hanno più potere di contrattazione con le discariche e possono anche fare sistema migliore. E poi bisogna essere presenti – evidenzia. Nei paesi gestiti dalla Srr funziona così e i risultati stanno arrivando. Se andrà in porto la gara, anche a Catania vigileremo noi”.

Parola d’ordine: efficienza

L’appalto settennale prevede, come quello attualmente in vigore, penalità per le ditte di fronte a disservizi o mancati obiettivi raggiunti. Ma l’idea di Caruso è un’altra: “Penalità sì, ma soprattutto premialità – dice. Il servizio deve funzionare, questo è il vero obiettivo. Non essere costretti a elevare penalità perché il servizio funziona”.


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