Covid, protesta il popolo degli operatori dello spettacolo - Live Sicilia

Covid, protesta il popolo degli operatori dello spettacolo

I lavoratori del settore in piazza Indipendenza per manifestare: "In molti esclusi dai ristori"
PALERMO
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PALERMO – Gli operatori dello spettacolo sono tornati in piazza a Palermo per chiedere provvedimenti e ristori dopo un anno di disagi e mancata occupazione a causa della pandemia. Il settore arrivato ormai allo stremo chiede maggiore attenzione da parte del governo nazionale e regionale. Questa mattina è stata organizzata una manifestazione a piazza Indipendenza davanti alla sede della Regione Siciliana.

“E’ giunta l’ora di avere un riconoscimento dalle istituzioni per quello che siamo e cosa facciamo – ha detto il presidente di Fedas Regione Sicilia, Roberto Fontana – attraverso questa manifestazione vogliamo denunciare a viva voce che non abbiamo più forza di far sopravvivere le aziende che con sacrificio e dedizione abbiamo costruito e mantenuto in piedi. Molti di noi non riescono più a pagare gli affitti, non sappiamo come aiutare le famiglie dei nostri dipendenti e tantomeno quelle nostre. Non riusciamo a pagare più i nostri fornitori, siamo arrivati a mettere in vendita pure le nostre attrezzature per poter sopperire ai beni di prima necessita e sopravvivenza”.

Molti sono rimasti fuori dai ristori. “Lo Stato e la Regione hanno messo tanti fondi in gioco per aiutare il comparto come teatri pubblici e privati, organizzatori, associazioni – ha aggiunto Fontana – forse pensando di aiutare anche l’indotto, ma così non è stato. Non è stato per le aziende ma non è stato neanche per i tecnici, i free lance, gli attori, i ballerini, i musicisti e tutti quei lavoratori che regolarmente pagano le tasse e fanno parte di un’unica famiglia”. Tra le richieste il contributo a fondo perduto pari al 50% per le aziende che noleggiano attrezzature tecniche e tecnologiche che vanno incontro a problemi di obsolescenza; sostegno totale per il pagamento degli affitti degli immobili in uso alle aziende, sulle utenze, sulle polizze assicurative, sulle tasse di circolazione e tasse governative, sui trasporti fino a marzo 2022; contributo a fondo perduto relativa al calo di fatturato e quindi sui mancati incassi come fatto con il decreto ristori regionale.


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