Finanziaria, i 5 Stelle: "Non affronta le priorità dei siciliani"

Finanziaria, i 5 Stelle: “Non affronta le priorità dei siciliani”

Il capogruppo pentastellato all'Ars Giovanni Di Caro: "Alleanza con Pd e Cento Passi? Ci potrebbe essere una base comune"
L'INTERVISTA
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Finanziaria: continua il muro contro muro in aula. L’opposizione non sembra intenzionata a fare sconti al Presidente Nello Musumeci e alla sua maggioranza. Giovanni Di Caro, capogruppo del Movimento Cinquestelle all’Ars, demolisce l’impianto della Finanziaria messa a punto dall’esecutivo regionale, reo a suo giudizio di dimenticare le vere esigenze dei siciliani. Una linea di ferrea opposizione che vede in queste ore il lavoro comune dei gruppi di Cinqustelle, Pd e CentoPassi. Prove tecniche di intesa in vista delle prossime regionali? Di Caro non si sbilancia, ma si dice possibilista.  

Onorevole, partiamo dalle criticità, nel metodo e nel merito, riscontrate nella Finanziaria approdata in alula. 

“Il governo regionale porta in aula un disegno di legge di settanta articoli. In piena emergenza pandemica con tutti i problemi che i siciliani stanno attraversando il governo si presenta con una Finanziaria che ha totalmente dimenticato le priorità dei siciliani. Tanto è vero che troviamo articoli che parlano delle vie dei selfie, della rete dei festival e tanta altri articoli frivoli che avrebbero potuto essere norme di carattere ordinamentale non certo norme da inserire in una Finanziaria di emergenza. Il governo dà il la a una Finanziaria sbagliata nel metodo e nel merito. Ma c’è dell’altro”. 

Prego. 

“Che cosa fa il governo? Legittima i deputati di maggioranza a fare lievitare questa norma Finanziaria all’interno della Commissione arrivano a 160, poi quasi 140 articoli. I deputati di maggioranza si sono sentiti autorizzati  dal governo a fare crescere questa Finanziaria con norme ordinamentali come quella che regola una disciplina delle arti marziali. Di questo parliamo”.

Quindi inefficace rispetto alle emergenze?

“Totalmente. E piena di piccole micro iniziative territoriali, non chiamiamole marchette per non fare offender qualcuno, che nulla hanno a che vedere con una Finanziaria che, al netto delle poche risorse, doveva essere robusta ma snella e asciutta”.

Parliamo del recente Aventino a cui avete dato vita con Pd e CentoPassi. Che cosa è successo  esattamente con l’assessore Armao? 

“L’assessore presenta l’articolo 8 che doveva garantire all’accesso al credito per piccole  e medie imprese e invece sembrava tutt’altro che un’iniziativa per le aziende. Tanto è vero che prevedeva un milione  e mezzo, spalmato in tre anni, per le consulenze. Un milione e mezzo presi dal bilancio della regione per consulenze alle banche. Noi abbiamo risposto: finanziate una sagra ad Ambelia in meno o un borgo del ventennio in meno e troverete le risorse necessarie per assicurare una eventuale assistenza tecnica. Abbiamo tolto questo milione e mezzo, abbiamo lasciato la parte relativa ai 25 milioni di euro per le imprese che la Bei dovrebbe erogare a tasso zero anche per chi non è bancabile”. 

La conferenza dei capigruppo di ieri come è andata? 

“Abbiamo chiesto che venga rispettato l’accordo Stato-Regione e che si vada avanti ad oltranza con gli articoli presentati. Però con il raggruppamento degli articoli per rubrica, cioè per temi. Un modo per rendere il lavoro dell’aula più agile. Inoltre l’articolo 2 sarà rispedito in commissione bilancio per effettuare correzioni ed eventualmente degli stralci”. 

Dal lavoro che state compiendo aula emerge una chiara intesa tra Cinquestelle, Pd e CentoPassi. Prove tecniche per mettere in piedi una coalizione in vista delle prossime regionali?

“Siamo in minoranza se svolgiamo il ruolo che ci hanno dato i cittadini: opporci a un governo che in 4 anni non è riuscito a cavare un ragno dal buco. L’intesa nasce dal fatto di stare all’opposizione. Poi per carità, ci potrebbe essere una base comune sulla quale lavorare anche sulla base di quello che sta avvenendo a livello nazionale per un’eventuale intesa futura che riguarda le prossime regionali”. 


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