Rider pronti a scioperare: "Chiediamo condizioni di lavoro migliori" - Live Sicilia

Rider pronti a scioperare: “Chiediamo condizioni di lavoro migliori”

I rider chiedono ai clienti di non ordinare nulla venerdì 26 giorno dello sciopero
SCIOPERO
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PALERMO – Rider pronti a scioperare, in tutta Italia, per l’inter giornata del 26 febbraio. A Palermo la manifestazione si terrà alla Cala, in piazzale  Capitaneria di Porto, con un flash mob alle ore 16.

Lo sciopero è stato proclamato per chiedere migliori condizioni di lavoro a partire dalla paga oraria e tutti i diritti del lavoro subordinato. Attualmente è in fase avanzata anche una trattativa tra Just Eat e i sindacati, per assicurare ai Rider un contratto di lavoro subordinato, con paga oraria e tutti i diritti, come ferie, malattia e Tfr.

Il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gatturo dichiara: “I lavoratori si asterranno dal lavoro e chiedono ai clienti, per quel giorno, di non fare ordini, per sostenere i lavoratori che in questo anno sono stati preziosi per tutti noi. Poiché non vogliamo penalizzare le attività di ristorazione già duramente colpite dalla situazione pandemica, invitiamo i clienti per una sera a organizzarsi da soli con l’asporto, recandosi direttamente a comprare le pizze o il sushi con mezzi propri, senza rivolgersi alle app del delivery food”. 

Per organizzare la giornata di mobilitazione e sensibilizzare la gente, Nidil Cgil Palermo ha diffuso in queste settimane, lungo le vie dello shopping più battute dai ciclofattorini, un volantino in italiano e in arabo con le richieste in sostegno dello sciopero del 26 marzo. Anche la Cgil Palermo rilancia l’invito all’adesione e a mettere nei profili Fb la cornice #IoNonOrdino.

Partecipiamo tutti alla giornata di sciopero, sosteniamo la mobilitazione chiedendo diritti e tutele per i rider e astenendoci dalle ordinazioni sulle piattaforme di delivery, ricordando che dietro ogni nostro acquisto ci può essere un lavoratore in difficoltà, che viene sfruttato e pagato poco. Invitiamo i cittadini e tutti i lavoratori a essere per una giornata consumatori attenti e solidali – aggiunge il segretario generale Mario Ridulfo – Per non danneggiare i ristoratori, già molto penalizzati a causa della lunga durata della pandemia, l’asporto diretto senza servizio a domicilio è un sacrificio che per una sera si può fare”.

Chiediamo alle piattaforme di prendere atto che non è possibile continuare con un modello di business che mette al centro il lavoro autonomo e senza diritti, sarebbe assurdo avere in Italia due diversi regimi di organizzazione del lavoro – aggiunge Gattuso -. Da una parte, quello che hanno sancito i Tribunali di Palermo, Bologna e la Procura di Milano, così come l’Ispettorato nazionale del Lavoro e altre istituzioni, in favore di un rapporto con le tutele del lavoro subordinato e dall’altra, la posizione di Assodelivery, con Glovo, Deliveroo, Uber Eats e Socialfood, che si ostinano a mantenere il cottimo e a utilizzare un accordo come quello stipulato con Ugl – organizzazione che non rappresenta assolutamente i Rider e che è stato bocciato ampliamente dai lavoratori stessi che hanno denunciato già da tempo un peggioramento delle loro condizioni di lavoro a partire dai guadagni”. 

Con questo sciopero, che il 26 impegnerà i lavoratori di una trentina di città italiane – prosegue Gattuso – chiederemo al governo di riaprire la discussione con le piattaforme, interrotta a causa della caduta del governo Conte”.

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