Incarichi e consulenze extra: prof universitario condannato - Live Sicilia

Incarichi e consulenze extra: prof universitario condannato

Un docente dell'Università di Palermo deve restituire 128 mila euro
CORTE DEI CONTI
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PALERMO – Senza avvisare l’Università di Palermo avrebbe ricoperto incarichi e svolto consulenze incompatibili con il suo lavoro di professore a tempo pieno.

La Corte dei Conti, presieduta da Giuseppa Maneggio, ha condannato Rosario Mazzola, professore della facoltà di Ingegneria, a risarcire 128 mila euro all’Ateneo. Una cifra comunque inferiore ai 343 mila che chiedeva la Procura regionale della Corte dei Conti che ha avviato da mesi una ricognizione nel mondo universitario.

Alcune ipotesi sono cadute in prescrizione, mentre per altre è emerso che il docente aveva informato l’Università. Dunque mancherebbe la colpa grave, che consisteva nella volontà di nascondere i fatti.

Mazzola, oggi ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime, negli anni passati è stato amministratore di una spa e consulente di una serie di enti a partecipazione pubblica come Invitalia e Formez.

Il contratto universitario vieta l’attività libero professionale. Di diverso avviso la difesa di Mazzola, secondo cui “le attività di consulenza a favore dello Stato e di altri enti pubblici sarebbero consentite liberamente ai docenti”.

La difesa ha anche sostenuto che la Procura contabile guidata da Gianluca Albo“non avrebbe tenuto conto della natura essenzialmente consultiva/consulenziale degli incarichi”, che in quanto tali sarebbero stati “liberamente espletabili, senza necessità di alcuna autorizzazione”.

Di avviso opposto il collegio, secondo cui – si legge nella motivazione – “si evince chiaramente che non si tratta di consulenze in materia scientifica, ma di fornire risoluzione a problematiche concrete e, quindi, espletamento di attività libero professionale”.

I giudici aggiungono che “per i professori a tempo pieno rimane il divieto di espletamento di attività libero professionale in assoluto“. Le consulenze non possono essere considerate diversamente dalla collaborazione scientifica altrimenti “il divieto sarebbe facilmente aggirabile, per i professori a tempo pieno, indicando come mere consulenze incarichi che, invece, hanno natura libero professionale”.


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