Le imprese in piazza a Palermo: "Senza lavoro si muore"

Le imprese in piazza a Palermo: “Senza lavoro si muore” VIDEO

Manifestazione organizzata da Confcommercio per chiedere una via d'uscita alle ripercussioni della crisi

PALERMO – Un flashmob per far sentire la propria voce. È con questo intento che Confcommercio Palermo ha organizzato la manifestazione di oggi davanti Palazzo dei Normanni, a Palermo. Tutti i presenti hanno indossato una mascherina da togliere insieme per “metterci la faccia” chiedendo sostegno per la crisi dovuta al coronavirus.

Imprenditori e imprenditrici, aderenti a Confcommercio, per la prima volta dall’inizio della pandemia scendono in piazza e chiedono sostegni economici utili alla sopravvivenza e, soprattutto, rivendicano il diritto al lavoro e alla libera impresa. Infatti, lo slogan della manifestazione è ‘Adesso le aziende. Anche senza lavoro di muore’.

Tutte le 50 associazioni di categoria aderenti a Confcommercio, con circa diecimila aziende iscritte, si sono presentate per chiedere aiuto al governo regionale, così come a tutti i deputati e parlamentari siciliani e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tutti chiamati all’appello, che le categorie coinvolte sperano abbia una risposta il prima possibile.

Di Dio: “Abbiamo raschiato il barile. Adesso basta!”

La presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio grida “Adesso basta” e chiede il “diritto al lavoro”. Le aziende sono al collasso. “Il diritto al lavoro è stato accantonato rispetto al diritto alla salute, ma entrambi devono coesistere. Siamo in emergenza. La Sicilia è maglia nera d’Europa per tutti i dati congiunturali. Noi abbiamo raschiato il fondo del barile, abbiamo dato fondo a tutto quello che potevamo mettere in campo. Adesso basta. Facciamo un appello a tutti i nostri rappresentati del popolo che, a qualsiasi titolo, rivestono una carica per il popolo siciliano. Mattarella non si può occupare di cose territoriali, ma è palermitano. Noi creiamo reddito e adesso siamo senza lavoro. L’articolo 1 della costituzione recita che il lavoro deve essere garantito, ma in quale Paese di diritto ci troviamo se siamo un posto dove da un anno ci viene tolto. Noi siamo l’unica vera economica reale di questa terra. Non esiste altro. Adesso basta, adesso tocca a noi. Chiediamo aiuti seri e veri, ma anche le garanzie per ritornare tutti. a lavorare. Ci diano le soluzioni per tornare a lavorare tutti oggi, non domani. Non possiamo più aspettare”.

Tra i presenti alla manifestazione diverse categorie. Tra questi Federalberghi Palermo-Cefalù, le associazioni sportive e lo chef Natale Giunta, che chiedono garanzie allo Stato, garanzie sulle riaperture e sul futuro, che ad oggi è buio e senza certezze

Le reazioni

“I commercianti e le piccole e medie imprese stanno pagando economicamente il prezzo più alto di questa pandemia, nell’indifferenza di un Governo nazionale non all’altezza delle aspettative degli italiani. FdI oggi è stata al fianco di chi ha protestato e lanciato un grido disperato d’aiuto, di chi è stato lasciato solo di fronte alla crisi più grave dal Dopoguerra e oggi chiede ristori adeguati e immediati”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Paolo Scarpinato.

“Ho partecipato oggi alla manifestazione organizzata da Confcommercio e Fipe Anche senza lavoro si muore – dice Igor Gelarda, capogruppo della Lega – Per quanto non si debba abbassare la guardia nei confronti del Covid, il Governo nazionale, così come hanno detto oggi Draghi e Salvini, deve andare verso le riaperture. Con protocolli definiti e nel rispetto delle linee guida bisogna cominciare a calendarizzare le riaperture, che sono i veri ristori per le aziende. E una volta che si riapre bisogna pensare ad una detassazione per il 2020/2021 e una decontribuzione. Si potenzino i controlli, ma se l’obiettivo è quello di non morire di Covid, non possiamo neanche finire vittima di una crisi economica che rischia di trascinare economie già deboli verso una catastrofe economica”.

“Il governo nazionale non può trattare la Sicilia come la Lombardia, perché il tessuto economico territoriale è totalmente differente – dice Ottavio Zacco, presidente della commissione Attività produttive di Sala delle Lapidi – Il blocco delle attività legate al turismo, cerimonie, ristorazione e il suo indotto in Sicilia rappresenta il 70% delle attività, in Lombardia forse il 20%. Credo sia arrivato il momento insieme a tutte le associazioni di categoria di mettere attorno a un tavolo i rappresentanti parlamentari nazionali siciliani di tutti i partiti, affinché si possano legiferare le scelte  necessarie per far ripartire l’economia della nostra regione  e della nostra città, altrimenti rischiamo che superata l’emergenza sanitaria resti la desertificazione di tutte le attività commerciali”. 

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