"Case dell'acqua": scontro sulla gestione tra Enzo Bianco e Sidra

“Case dell’acqua”: scontro sulla gestione tra Enzo Bianco e Sidra

Il bando per esternalizzare la gestione, la reazione dell'ex sindaco, la replica dell'azienda.
BOTTA E RISPOSTA
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CATANIA – La guerra dell’acqua. Anzi, delle Case dell’acqua. Si è scatenata a suon di post e comunicati stampa la “battaglia” sul futuro delle strutture dell’azienda che gestisce il servizio idrico in città. Da una parte, l’ex sindaco Enzo Bianco e dall’altra i vertici Sidra.

Il post dell’ex primo cittadino

A scatenare la querelle è l’ex sindaco Bianco che nel suo profilo Facebook scrive un lungo post dal noto esordio: “Non ci posso credere”, per poi spiegare come l’attuale gestione delle Case dell’acqua potrebbe presto essere esternalizzata. “Una delle tante cose che ho realizzato e di cui sono orgoglioso sono le Case dell’acqua – scrive. Migliaia di catanesi non comprano più bottiglie plastica e si riforniscono nelle Case che ho fatto realizzare da Sidra”.

Il bando

Bianco sottolinea il proprio “disappunto” per il fatto che “la Sidra ha pubblicato ora un avviso per esternalizzare la gestione, Ha deciso di offrire A qualche privato un servizio che funziona perfettamente, apprezzato dai cittadini e che per di più fa guadagnare decine di migliaia di euro alla Sidra”.

Bianco grida allo scandalo

“È SCANDALOSO – scrive in maiuscolo – che Sidra voglia “regalare” la gestione di questo servizio così apprezzato, mortificando anche le professionalità interne. Nel 2020, ad esempio, sono stati erogati ben 2 milioni 600 mila litri d’acqua ed i ricavi per Sidra pare siano stati superiori a 80 mila euro”.

Sidra: “Ricostruzioni maliziose”

A stretto giro risponde l’azienda idrica. “In merito alla questione Case dell’Acqua Sidra ritiene opportuno fare chiarezza nell’interesse dei cittadini, e dell’azienda stessa, smentendo ricostruzioni tanto fantasiose quanto inutilmente maliziose” – si legge in una nota stampa. L’azienda avrebbe avviato “solo una fase di esplorazione del mercato per verificare l’esistenza di imprese interessate alla loro gestione. Solo in un secondo momento sarà indetta una gara pubblica, come previsto dal decreto legislativo 50/2016 e smi, per scegliere la proposta più vantaggiosa per l’amministrazione”.

Le precisazioni dell’azienda

“Lo scopo dell’affidamento ai privati – continuano da Sidra – è quello di continuare a garantire un servizio di alto livello ai catanesi mantenendo inalterato il prezzo di erogazione e con innumerevoli vantaggi per l’azienda. Infatti nella manifestazione d’interesse è ben specificato che “la ditta aggiudicataria dovrà mantenere fissi i prezzi di vendita dell’acqua al pubblico”, che “dovrà essere garantito il perfetto funzionamento delle Case dell’acqua” e “dovrà mantenere gli impianti in perfetto stato di manutenzione e pulizia con l’osservanza di tutte le normative e disposizioni esistenti in particolare alla normativa igienico-sanitaria”.

I ricavi

Sui ricavi che l’operazione porterà ai privati, la nota dell’azienda specifica che “a Sidra dovrà essere riconosciuta una percentuale sui ricavi della vendita dell’acqua”. Ma il vantaggio più importante che Sidra pensa di ricavare dall’esternalizzazione verrà dal poter liberare le risorse di personale interno attualmente utilizzate per restituirle alle esigenze di sanificazione e alla potabilizzazione delle risorse idriche distribuite ai Catanesi. Sidra purtroppo ha ridotte risorse di personale e, nel settore, esse sono, allo stato, ancora più ridotte.

Le ulteriori precisazioni

L’azienda sottolinea come non abbia “nessuna intenzione di abbandonare il progetto Case dell’Acqua: ha già disposto, in accordo con il I° Municipio di Catania, la realizzazione della sesta Casa dell’acqua in un luogo più sicuro di Piazza della Repubblica dove purtroppo si sono verificati numerosi danneggiamenti. Inoltre sta pensando alla realizzazione di ulteriori non appena le condizioni strutturali della azienda lo consentiranno.

Resta diffidenza

L’ex sindaco e consigliere comunale vuole vederci chiaro. Lo scrive lo stesso Bianco. “Andremo in fondo a questa vicenda e non ci faremo abbindolare da chi afferma che il servizio viene esternalizzato perché il costo del personale interno per gestire le 5 postazioni supera i 100 mila euro, come se mezza Sidra lavorasse a questo semplice servizio – sostiene. In attesa di approfondire la questione, che riguarda anche le prossime postazioni negli altri quartieri della città, chiediamo che questo avviso pubblico venga bloccato”

Sidra: rispetto della normativa

“Per il momento – precisa Sidra – riteniamo di dover adottare queste scelte nel rispetto delle normative vigenti in tema di gare e appalti (DLGS  50 e s.m.i.) e della volontà di coniugare l’interesse degli utenti con le realtà organizzative aziendali”.      

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