Policlinico, un cerotto per controllare la glicemia dei ricoverati - Live Sicilia

Policlinico, un cerotto per controllare la glicemia dei ricoverati

La nuova tecnica al reparto endocrinologia dell'ospedale universitario Paolo Giaccone
PALERMO
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PALERMO – Monitorare i livelli di glucosio a letto del paziente con continuità, favorendo un controllo nel lungo termine e una maggiore consapevolezza sia per l’utente che per l’operatore sanitario.

Da alcuni giorni l’unità di endocrinologia e malattie metaboliche dell’azienda Policlinico “P. Giaccone” di Palermo, diretta da Carla Giordano, ha scelto di adottare anche sui pazienti ricoverati un metodo di controllo glicemico più moderno e funzionale, supportato dall’uso delle nuove tecnologie.

Sul braccio del paziente diabetico in trattamento insulinico plurifrazionato viene applicato un piccolo cerotto con sensore che consente, con una semplice scansione con specifico lettore o il proprio smartphone, di controllare se il livello di glucosio è stabile, in salita o in discesa. Il dispositivo, che ha una forma circolare deve essere indossato per 14 giorni: un periodo che consente ai sanitari e alla persona interessata di avere un quadro completo della situazione glicemica nei giorni di degenza. Infatti, il paziente, avvicinando un piccolo lettore o il proprio smartphone al dispositivo posizionato sul braccio, può controllare in tempo reale il livello di glicemia.

Gli operatori sanitari – grazie ad applicazioni e software dedicati – sono in grado in qualsiasi momento di accedere tramite piattaforma in cloud ai profili glicemici del paziente, dove sono riportate tutte le informazioni acquisite tramite questi piccoli strumenti digitali, sia durante la degenza che nei giorni dopo la dimissione. Questa documentazione sarà disponibile e archiviata in un database per eventuali valutazioni anche in caso di futuri ricoveri.

“E’ una strumentazione – spiega Giordano – consolidata per molti pazienti seguiti nei nostri ambulatori che effettuano già questo monitoraggio a casa. La scelta di utilizzare il dispositivo anche per i degenti ricoverati nasce dalla volontà di evitare il classico, ma anche più fastidioso, metodo pungidito, migliorando la qualità del monitoraggio glicemico e agevolando il paziente. Al tempo stesso possiamo contare su un report quotidiano che ci consente di avere un quadro glicemico più completo giorno e notte”.


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