Corruzione, soldi e potere: a processo il "sistema rifiuti" - Live Sicilia

Corruzione, soldi e potere: a processo il “sistema rifiuti”

Imputati, tra gli altri, gli imprenditori Antonello e Salvatore Leonardi.
INCHIESTA MAZZETTA SICULA
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CATANIA – Mascherina in volto e sguardo attento. Antonello Leonardi ha seguito da una delle poltrone riservate al pubblico l’apertura del processo che lo vede imputato. È stata un’udienza molto affollata quella che si è svolta stamattina nell’aula 3 del Palazzo di Giustizia. Erano presenti, oltre i difensori e il pm (Marco Bisogni è stato sostituto da Tiziana Laudani, ndr), anche gli avvocati dei diversi enti e associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile nel procedimento frutto dell’inchiesta Mazzetta Sicula.

L’indagine, condotta dal Gico della Guardia di Finanza, la scorsa estate ha coinvolto Leonardi, battezzato il ‘re mida’ dei rifiuti, il fratello Salvatore, funzionari, dipendenti e altri imprenditori. Al centro delle accuse mosse agli otto imputati la gestione della discarica di Grotte San Giorgio (oggi sotto amministrazione giudiziaria). I titolari di Sicula Trasporti avrebbero creato un meccanismo capace di “moltiplicare” soldi tralasciando alcuni ‘step’ del ciclo di conferimento dei rifiuti con un conseguente danno all’ambiente. Non va dimenticato, che gli investigatori hanno disseppellito un milione di euro nascosti in alcuni bidoni sotterrati nella discarica.

I Leonardi sarebbero riuscire a ‘passare’ gli esami dei vari controlli disposti sia dall’Arpa che dal Libero Consorzio di Siracusa (competente visto che l’impianto è ubicato a Lentini, ndr) grazie alla “complicità” di Vincenzo Liuzzo (imputato) e Salvatore Pecora (che sta affrontando il rito abbreviato). Il funzionario dell’Arpa Vincenzo Liuzzo per i suoi servigi sarebbe stato stipendiato profumatamente ogni mese. 

Ma oltre alla ‘copertura’ istituzionale, c’è anche l’ombra del clan Nardo di Lentini per alcune attività che i Leonardi avrebbero preso di mira. I contatti con la cosca sarebbero stati “mantenuti” attraverso l’intermediario Delfo Amarindo (imputato in abbreviato), dipendente e uomo di fiducia del titolare di Sicula che dopo il blitz è diventato collaboratore di giustizia. 

Le indagini hanno anche seguito in diretta la mutazione della società Sicula Trasporti da srl a spa. Un ‘passaggio’ etichettato dal gip nell’ordinanza come “finta trasformazione” volta a evitare qualche ripercussione giudiziaria. Che però è arrivata ugualmente. Ed ha portato il timone in mano a tre amministratori giudiziari.

Non solo settore dei rifiuti, i Leonardi hanno allargato i loro affari anche nel mattone e nel calcio. L’inchiesta ha portato infatti anche al sequestro di alcune società immobiliari. 

Oltre ai fratelli Leonardi e al funzionario Liuzzo, sono a processo gli imprenditori Francesco Guercio e Nicola Guercio, il consulente Giovanni Orazio Messina, il dipendente di Sicula Marco Morabito e il “tuttofare” Giancarlo Panarello. Le società citate nel procedimento penale sono invece Sicula Trasporti, Sicula Compost, Gesac, Edile Sud, Leonhouse Immobiliare ed Eta Service. 

La terza sezione del Tribunale, presieduta dalla Giudice Rosa Alba Recupido, ha rinviato il processo al prossimo 29 aprile. Il collegio ha ascoltato le istanze di costituzione di parte civile da parte del Comune di Lentini, Carlentini, Catania, Ministero dell’Ambiente, Arpa, Libero Consorzio di Siracusa, Legambiente Sicilia, Rifiuti Zero e Prolegis. I difensori hanno chiesto di non ammettere alcune costituzioni soprattutto quelle avanzate da alcune associazioni evidenziando che non basta l’attività di tipo ambientalista prevista dallo statuto per poter accedere al processo, ma di dovrebbe dimostrare di aver avuto un danno. Valutazione che ha trovato concorde anche il pm. Il Tribunale scioglierà la riserva nella prossima udienza. 


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