Anticorpi monoclonali contro il Covid all'ospedale di Marsala - Live Sicilia

Anticorpi monoclonali contro il Covid all’ospedale di Marsala

Già allestite le postazioni.

TRAPANI – Un altro importante riconoscimento per il Covid Hospital Paolo Borsellino di Marsala. L’Unità Operativa Malattie Infettive dell’ Asp di Trapani, che ha sede proprio nel presidio ospedaliero lilibetano ed è diretta da Pietro Colletti, è stata individuata dall’Assessorato regionale della Salute come Centro Abilitato all’impiego degli anticorpi monoclonali per il trattamento della malattia da coronavirus lieve o moderata negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni che non necessitano di ossigenoterapia e che sono ad alto rischio di progressione a malattia severa.

All’interno del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Paolo Borsellino sono state allestite postazioni opportunamente attrezzate per l’accoglienza del paziente e per l’infusione del farmaco. Come stabilito dalle normative vigenti la selezione del paziente da trattare è affidata ai Medici di Medicina Generale, ai Pediatri di Libera Scelta, ai Medici delle USCA(R) e, in generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati.
Il medico che effettua la selezione si metterà in contatto con la U.O.C. Malattie Infettive che, a sua volta controllerà e validerà i criteri di eleggibilità e attiverà le procedure per l’arrivo del farmaco presso l’ospedale di Marsala. Il paziente verrà a questo punto accolto in ospedale, verrà somministrato il farmaco e dopo un brevissimo periodo di osservazione, nella stessa giornata farà rientro al domicilio mediante mezzo dedicato.

Attualmente sono autorizzati in Italia i farmaci bamlanivimab e l’associazione bamlanivimab/etesevimib, che hanno dimostrato efficacia clinica nel ridurre la necessità di ospedalizzazione.

La terapia con anticorpi monoclonali è riservata a pazienti non ospedalizzati con particolari e ben definiti fattori di rischio e deve essere somministrata entro dieci giorni dall’insorgenza dei sintomi, in strutture sanitarie, da personale adeguatamente formato.


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