Cannabis a uso terapeutico, approvata la norma in finanziaria - Live Sicilia

Cannabis a uso terapeutico, approvata la norma in finanziaria

L'iniziativa del Comitato Esistono i diritti.

La Sicilia, dopo la Toscana, sarà una regione pioniera per la coltivazione di cannabis a uso terapeutico. È stato firmato e approvato venerdì scorso l’emendamento da inserire in Finanziaria, condiviso dall’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.

Una rivoluzione sul tema della cannabis terapeutica, si tratta di un lavoro portato avanti per oltre un anno da un tavolo tecnico istituito dall’assessore alla Sanità Ruggero Razza e richiesto da alcune associazioni, tra queste “Esistono i diritti” di Palermo. Giovedì una delegazione del Comitato Esistono i Diritti composta da Pino Apprendi, Gaetano D’Amico, Eleonora Gazziano, Marco Traina, aveva incontrato Razza per discutere del tema Cannabis Terapeutica e nello specifico di coltivazione. “Per ottenere la coltivazione – dicono i membri – era necessario un provvedimento di natura amministrativa e non legislativa così l’assessore convintosi dell’iniziativa da noi proposta ha scritto un emendamento da inserire in Finanziaria che prevedeva la modifica dello statuto dell’ente Sviluppo agricolo. La modifica ha comportato la possibilità per l’ESA di chiedere al Ministero della salute l’autorizzazione alla coltivazione della cannabis. Dopo una parziale riscrittura che non ne ha alterato il contenuto, l’emendamento è stato condiviso nella giornata di ieri con i gruppi parlamentari”. L’art.67 della legge Finanziaria autorizza la coltivazione del farmaco, tramite enti strumentali dell’assessorato all’Agricoltura come l’Esa, per sopperire alle richieste derivanti dal fabbisogno accertato dalle autorità Sanitarie nazionali di produzione della cannabis terapeutica.

Da quest’anno, inoltre, la cannabis per uso terapeutico è gratis in tutta la Sicilia, a prevederlo è un decreto firmato dall’assessore regionale che prevede che sia la Regione a farsi carico delle spese sostenute dai pazienti. Spetterà ai medici delle aziende sanitarie pubbliche regionali, specialisti di anestesia e rianimazione, neurologia e dei centri di terapia del dolore prescrivere la terapia per una durata massima di sei mesi.


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