"Diritto allo studio violato, voto di maturità criterio inadeguato" - Live Sicilia

“Diritto allo studio violato, voto di maturità criterio inadeguato”

Arriva il no netto di Sìamo Futuro Catania, Yousu Ragusa e Sbam Sicilia.
UNIVERSITA'
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CATANIA – A seguito dell’ultima seduta del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Catania è stato approvato, per il secondo anno consecutivo, l’accesso per i corsi a numero programmato tramite graduatoria con voto diploma.

“Già l’anno scorso ci eravamo dichiarati fortemente contrari a questa istanza che riteniamo lesiva del diritto allo studio – dichiara Federico Scalisi, Segretario Giovanile della confederazione studentesca Sìamo Futuro Catania – Il modello che Unict ha scelto di applicare nuovamente perquest’anno non rispetta canoni di eguaglianza e meritocrazia. Il voto della maturità non è dato da una sola commissione ed in unica scuola, ma da commissione e scuole diverse e dunque conparametri certamente differenti che non possono essere garanzia per gli studenti.”

“Noi avremmo sostenuto con forza il doveroso voto contrario a tale provvedimento, senza astenersi– continua Scalisi – portando avanti proposte concrete per far fronte anche alla contingenza pandemica, che di certo riconosciamo come problematica ma non come scusa. La divisione in molte più giornate e il metodo informatico sarebbero potuti venire in soccorso per sviluppare un testunico, equo e adeguato ovviamente a tutti i corsi di laurea.”

“Non a caso vi sono i test nazionali che saranno svolti in presenza e questo, per l’ennesimo anno, sta causando delle differenze per noi non accettabili. C’è stato un anno in cui sarebbe stato possibileragionare o studiare riguardo ulteriori soluzioni, come già avviene in altri atenei italiani, e crediamo di essere ancora in tempo – conclude Scalisi – per questo lanciamo un appello a tutta la rappresentanza studentesca al fine di trovare una soluzione comune specie quando noncomprendiamo perché l’Ateneo di Catania non scelga di confrontarsi con le associazioni deglistudenti, ma opti per soluzioni così semplicistiche che ledono il diritto allo studio e lameritocrazia.”

“Anche per gli studenti delle scuole questo sistema non è giusto – dichiara Aurora Zappalà coordinatrice di Sbam Sicilia per la Provincia di Catania – il voto di diploma degli studenti è soggetto a molteplici fattori che segnano la fine di un percorso diverso per ogni scuola, per ognicommissione d’esame e persino per ogni studente. L’università è spesso o quasi sempre un nuovoinizio e dunque un test di valutazione potrebbe dare risultati molto diversi rispetto al voto deldiploma. Considerato pure le passioni e le determinazioni che ci portano all’iscrizione nei corsi di laurea che preferiamo e che intendiamo perseguire.”


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