"Dati Covid falsi": Razza "consapevole", Musumeci "ingannato"

“Dati Covid falsi”: Razza “consapevole”, Musumeci “ingannato”

Negli ultimi cinque mesi i siciliani non avrebbero saputo la verità sul Covid nell'Isola

PALERMO – Negli ultimi cinque mesi i siciliani non avrebbero saputo la verità su cosa sta accadendo in Sicilia. I dati resi noti sul numero dei morti per colpa del Covid, dei contagi e dei tamponi non sarebbero veritieri.

L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire: è indagato nell’inchiesta che stamani ha portato agli arresti domiciliari Maria Letizia Di Liberti, dirigente del “Dipartimento regionale attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe)”, Salvatore Cusimano, dipendente dell’assessorato regionale all’Industria, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che collabora con la struttura per il flusso dei dati.

Non viene escluso che l’alterazione dei dati abbia impedito l’adozione di misure di contenimento più severe ed efficaci. In ogni caso i cittadini siciliani non sono sono stati informati correttamente su quanto stava e sta accadendo.

Le contestazioni partono da novembre e proseguono fino a pochi giorni fa. Sulla base di dati, considerati taroccati in modo da sembrare meno gravi di quelli reali, il governo nazionale ha stabilito via via quali misure adottare per limitare la pandemia in Sicilia. Ad esempio i passaggi di colore: zona gialla, arancione e rossa.

I reati ipotizzati dalla Procura di Trapani sono falso materiale e ideologico ed errore determinato dall’altrui inganno. Ad essere ingannati sarebbero stati gli uomini del ministero guidato da Roberto Speranza.

“La consapevolezza di Razza”

Anche l’assessore Razza sarebbe stato stato intercettato e le sue parole vengono ritenute “estremamente chiare e significative”. Dimostrerebbero la sua ” pregressa consapevolezza delle modalità criminose di trattamento dei dati e delle finalità perseguite”. Ci sono delle vicende che meritano un ulteriore approfondimento. Sul conto di Razza, scrivono gli investigatori, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe”.

“Musumeci tratto in inganno”

L’indagine dunque è all’inizio. Lo stesso giudice ipotizza l’esistenza di una copertura politica, un avallo. Al “piano scellerato” sarebbe, però, estraneo il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che anzi “pare tratto in inganno” dalle false informazioni che gli vengono riferite.


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