La Cimo: "Apparato marcio, abbiamo denunciato inascoltati"

La Cimo: “Apparato marcio, abbiamo denunciato inascoltati”

Sull'indagine interviene anche la Cisl: "Sgomento e preoccupazione". Uil "preoccupata"
INCHIESTA COVID
di
2 min di lettura

PALERMO – “L’inchiesta della magistratura ha messo in luce ciò che da mesi denunciamo inascoltati dalle istituzioni e dalla politica. L’apparato è marcio e non credibile. Ancora una volta bisogna, amaramente, constatare che la magistratura deve intervenire lì dove le istituzioni e la politica risultano sorde ai numerosi ‘allarmi lanciati in tutela dell’interesse generale”. Lo dice Angelo Collodoro, vice segretario regionale della Cimo, sindacato dei dirigenti medici. “Ci siamo trovati spesso ad intervenire occupando uno spazio magari inappropriato a causa del silenzio complessivo della politica e degli organi di controllo – aggiunge Collodoro – ma solo in nome di un interesse sociale e generale. Le uniche risposte istituzionali alle nostre denunce si sono rivelate solo insulti verso il sindacato che veniva accusato di alimentare pretestuose polemiche. Doverose le dimissioni di Razza, ma il governatore Musumeci ha il dovere di rimuovere tutti i fiancheggiatori del grande imbroglio al fine di restituire credibilità alla sanità in Sicilia”, conclude il vice segretario regionale della Cimo.

Sulla vicenda interviene anche la Cisl: “Siamo sgomenti e preoccupati. Ora è necessaria trasparenza. E ci aspettiamo che la magistratura facci rapidamente luce perché non resti ombra alcune sulle politiche regionali contro il Covid”. Così Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera, segretari generali della Cisl Sicilia e della Cisl Fp Sicilia. “Adesso è urgente andare avanti e accelerare nelle misure di contrasto alla pandemia. Il virus si è rivelato una minaccia terribile e se un errore non va fatto – concludono i due sindacalisti – è di attardarsi in rimpalli di responsabilità e polemiche infinite. Bisogna rimettere al centro le questioni dirimenti delle politiche per la salute e delle misure per il contrasto alla pandemia”. 

“Siamo preoccupati per la bufera che ha travolto la sanità siciliana in piena crisi pandemica. Adesso vanno accertate le responsabilità giudiziarie ma la cosa più importare è ripristinare autorevolezza all’interno dello stesso assessorato, altrimenti sarà il caos e saranno ancora più drammatici i rischi per la sicurezza dei cittadini”. Così il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI