Il tentato furto, gli spari, l'omicidio: guardiano rinviato a giudizio - Live Sicilia

Il tentato furto, gli spari, l’omicidio: guardiano rinviato a giudizio

A processo anche due imputati per favoreggiamento. Uno ha optato per l'abbreviato. (Nella foto la vittima, Giuseppe Dainotti)
L'UDIENZA PRELIMINARE
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Un tentativo di furto finito in tragedia. È la notte del 17 aprile 2018. Giuseppe Dainotti, insieme ad un complice, si introduce all’interno di un autolavaggio di Adrano per razziare le casse automatiche. Il guardiano però si accorge della presenza dei ladri, prende la pistola revolver calibro 38 e spara. Una pallottola ferisce mortalmente il 25enne all’addome. L’altro ragazzo – impaurito dai colpi – riesce a scappare. Il cadavere è rinvenuto sulla strada statale 284 la mattina presto. È il guardiano dell’autolavaggio Maurizio Sangrigoli a recarsi al Commissariato per denunciare quanto accaduto. Ma il suo racconto non convince i poliziotti e la magistratura. Purtroppo gli investigatori non possono nemmeno contare sulle immagini dell’impianto di videosorveglianza per ricostruire la dinamica dell’omicidio. Nel frattempo sono ascoltati vari testimoni, tra cui il titolare dell’autolavaggio Francesco Siverino. Imprenditore che ultimamente è stato indagato di concorso esterno nell’inchiesta della Guardia di Finanza Follow The Money contro il clan Scalisi di Adrano.  

Una svolta nelle indagini arriva quando il complice si presenta dai poliziotti. Per la Procura Maurizio Sangrigoli, che immediatamente è arrestato per la detenzione illegale di due armi rinvenute nel suo furgone, avrebbe sparato “almeno tre colpi di arma da fuoco – si legge nel capo di imputazione – in direzione di Giuseppe Dainotti” e lo avrebbe colpito uccidendolo. 

Alla fine delle indagini, la pm Martina Bonfiglio ha portato davanti al gup Stefano Montoneri Maurizio Sangrigoli, accusato di omicidio e tentato omicidio, Francesco Sivirino e Gabriele Cargagnolo, questi ultimi due imputati per favoreggiamento personale. Carcagnolo ha optato per il rito abbreviato: a settembre ci sarà la discussione del pm. 

Maurizio Sangrigoli, difeso dall’avvocato Francesco Messina, e Francesco Sivirino, assistito dall’avvocato Luigi Latino, sono stati rinviati a giudizio. Il processo si aprirà davanti alla Corte d’Assise di Catania il prossimo 28 maggio. 

I familiari di Dainotti, assistiti dall’avvocato Francesco Silluzio, hanno annunciato che si costituiranno parte civile.  


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