Indennità per i dipendenti comunali: assolti Orlando ed ex assessori

Indennità per i comunali: assolti Orlando ed ex assessori

Corte dei conti. Il recupero delle indennità ha fatto venire meno il danno erariale

PALERMO – Sentenza ribaltata. Il sindaco Leoluca Orlando e gli ex componenti della giunta sono stati assolti. Non dovranno sborsare poco più di 12 mila e 500 euro ciascuno per danno erariale. In primo grado era arrivata la condanna perché, sosteneva il collegio, non andava riconosciuta ai dipendenti l’indennità per l’uso dei computer.

La sezione di appello, presieduta da Giuseppe Aloisio, scrive che “ancora prima ancora della pronunzia di condanna, l’amministrazione aveva provveduto a recuperare una somma ben maggiore di quella contestata e, ancor di più, rispetto a quella comminata”.

Dunque l’azione della Procura contabile era stata correttamente avviata, ma “il recupero dell’ipotizzato danno erariale” ha chiuso la faccenda.

Dunque sono stati assolti Leoluca Orlando, l’ex vice sindaco Cesare Lapiana, gli assessori Francesco Giambrone, Giuseppe Barbera, Agata Bazzi, i membri del collegio dei revisori Antonino Maraventano, Fulvio Coticchio e Francesco Vetrano.

Avevano già chiuso la vicenda in abbreviato, pagando seimila euro ciascuno, Sergio Pollicita, dirigente dell’ufficio sviluppo organizzativo del Comune di Palermo, l’assessore Giusto Catania, gli ex componenti della giunta Agnese Ciulla e Barbara Evola, il segretario generale Fabrizio Dall’Acqua.

Erano difesi dagli avvocati Massimiliano Mangano, Federico Ferina, Daniela Piazza, Giuseppe Li Greci

Erano stati citati tutti in giudizio per il pagamento ad alcuni dipendenti della “indennità di video terminale”. Il pagamento, deliberato dalla giunta comunale nel 2013, secondo la Procura regionale, sarebbe “contrario al principio di tassatività e tipicità dei compensi a carattere indennitario erogabili ai dipendenti pubblici in aggiunta”. Insomma, i soldi non dovevano essere pagati. Il Comune è tornato sui propri passi nel 2019, stoppando le indennità.


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