INTERCETTAZIONI nel centro Covid: "Abbiamo un problema con i positivi"

Intercettazioni nel centro Covid: “Un problema con i positivi”

Ecco cosa hanno registrato le cimici della Procura di Trapani all'interno della maxi inchiesta sui dati taroccati in Sicilia.
BUFERA SULLA REGIONE
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CATANIA – “È solo Catania il problema”. I dati della provincia etnea non tornano. Nei giorni tra il 25 e il 5 dicembre 2020, sono centinaia i casi positivi non ancora comunicati. In parte perché non giunti da due dei centri di elaborazione: gli ospedali Cannizzaro e Garibaldi.

Le intercettazioni

Le conversazioni captate risalgono a quei giorni e avvengono tra Letizia Di Liberti, Emilio Madonia e Salvo Cusimano. In particolare, nelle comunicazioni del 28 novembre si parla del “problema Catania”.

Cusimano: “In pratica ci siamo resi conto che ci sono almeno tre laboratori che non ci comunicano dati, tra cui sono due grandi ospedali di Catania, il GARIBALDI ed il CANNIZZARO non ci comunicano tutti i positivi”.

Di Liberti: “Tu parli di CANNIZZARO o come GARIBALDI”

Cusimano: “Io l’ho visto come…il primo che abbiamo guardato era GARIBALDI, però CANNIZZARO proprio non sono caricati perché troviamo solo pochi tamponi quindi non li hanno caricati la e neanche li hanno nemmeno comunicati”

Di Liberti: “Oggi come mai sono spuntati? Qualcuno li ha caricati sulla piattaforma”.

Cusimano: “No, perché possibilmente hanno caricato altri positivi che erano indietro e quindi che succede, che facendo questa differenza viene fuori questo gap così più grosso per questi due”.

Si pensa di distribuire i numeri nei giorni di domenica e lunedì, quando i dati sono più bassi.

Cusimano: “se poi ci servono per domani magari più tardi li potremmo allertare così già ce li danno, che poi domani e lunedì abbiamo sempre problemi di numeri che sono troppo pochi […] Se poi ci servono, se ci servono tra domenica e lunedì, se noi glielo diciamo, loro si attivano, ci fanno gli elenchi e poi magari li andiamo distribuendo, perché già ne abbiamo …”.

Boom di numeri a Catania

Il 29 novembre il “banco” sembra saltare. “La Di Liberti con Emilio Madonia, commenta di lasciare i dati invariati, ma che su Catania è impossibile che ci siano 1660 positivi, Emilio dice che sono stati recuperati 200 e che solo l’ospedale Garibaldi ne ha mandato 500 che non aveva mai inviato, la Di Liberti afferma che dal conto che gli aveva fattolo stesso Madonia erano solo 500 da recuperare, ma quest’ultimo risponde che questi 500 erano solo riferiti a quest’ultima settimana e che già vi erano dati non comunicati dalla settimana scorsa” – si legge nelle carte.

Le intercettazioni

Di Liberti: “Su Catania.. è impossibile 1660..”

Emilio Madonia: Su Catania.. eh.. ma c’è.. il problema.. del Garibaldi.. […] già abbiamo recuperato… 200.. ne hanno mandati qualche 500… che non avevano mai mandato! Solo il Garibaldi!

Di Liberti: Erano 500 che ne mancavano!

Madonia: Solo quella settimana, però! Scendendo dal 23… questa cosa è iniziata la settimana scorsa… da quello che ho capito.. quindi.. ci sono dei… un sacco di positivi che non hanno mai comunicato… questi qua! E’ solo Catania il problema!

“A Catania non andare oltre i 600”

Nelle conversazioni del 5 dicembre, la di Liberti e Cusimano parlano ancora dei contagi a Catania. Che non devono superare i 600.

Di Liberti: “Già ci ha messo il 100 di Catania ?

Cusimano: No… non lo so….questi sono quelli che vedo io… perché sono 1.242 … gli devo togliere gli 80 di ieri… quindi a questo report che ci ho io…e quindi penso che mi ci metterà i 100 in più….perché Catania, per ora, sono 491, 48 8… quindi sarebbero 408…

Di Liberti: No… hummm…no allora… c’è…non bisogna andare oltre i 600 su Catania…

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