Covid, l'inadeguatezza delle Regioni - Live Sicilia

Covid, l’inadeguatezza delle Regioni

Deve essere lo Stato, coordinato con gli organismi europei e internazionali preposti, a governare gli interventi necessari sulla pandemia
SEMAFORO RUSSO
di
3 min di lettura

Potremmo ripercorrere il lungo, tormentato, contraddittorio e spesso confuso percorso storico, giuridico e legislativo del regionalismo italiano, mischiato a istanze federaliste da un lato e separatiste dall’altro, partendo dal Risorgimento, dall’Unità d’Italia a oggi. Probabilmente presto offriremo al lettore una sintesi appropriata. Personalmente, al di là di tale percorso, mi sono sempre chiesto il senso di un forte regionalismo italiano, addirittura in alcuni casi come la Sicilia debordante in una netta “specialità” e sul Po in pretese secessionistiche, quando a stento possiamo considerarci una nazione, memori della nostra geografia politica divisa in contrade, comuni, ducati e staterelli, memori delle ingiustizie perpetrate dal Nord verso il Sud, dei massacri a danno delle popolazioni meridionali durante il sanguinoso processo militare di unificazione. Forse davvero prima avremmo dovuto conquistare un’identità nazionale, consolidare il nostro fragile senso dello Stato, delle istituzioni, degli interessi della collettività per evitare che le ragionate e ragionevoli spinte autonomistiche sul territorio si rivelassero nel tempo, e così sta accadendo, soltanto fonti di contrapposizione, occasioni di posizionamento tra partiti nello scacchiere del potere politico, ostacoli allo sviluppo di un Paese già da sempre fiaccato, socialmente ed economicamente, da una mai risolta “Questione meridionale”. Una domanda, la mia, che ha trovato ulteriori motivi in tempo di pandemia e in occasione di inchieste giudiziarie legate alla gestione dell’emergenza sanitaria.

La vicenda riguardante la presunta manipolazione dei dati Covid-19 da parte di soggetti della struttura regionale siciliana sanitaria (il profilo penale delle condotte mi pare ancora tutto da dimostrare) va oltre l’aspetto giudiziario e coinvolge, piuttosto, l’assoluta inadeguatezza delle regioni (perché, non dimentichiamolo, il caos, reati o meno, è quasi dappertutto) a gestire una situazione così complessa qual è una pandemia che non vuol saperne di lasciarci in pace. Sicuramente ci sarà sciatteria, incompetenza, incapacità amministrativa ma anche, ripeto, inadeguatezza attuale, politica e amministrativa, del sistema complessivo regionale “sanità” dopo tagli su tagli e decenni di sperperi e clientelismo sulla pelle dei pazienti e delle loro famiglie. Inadeguatezza a fronteggiare le situazioni ordinarie – conosciamo la condizione dei nostri ospedali, dei pronto soccorso, la carenza cronica di personale medico e infermieristico – figuriamoci quelle straordinarie come l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Più che mai, quindi, si impone un ripensamento sulla suddivisione delle competenze tra Stato e regioni (non solo in materia sanitaria) ma soprattutto va riaffermata, non c’era bisogno che lo ribadisse la Corte Costituzionale nella sua ultima pronuncia n. 37/2021, la competenza esclusiva dello Stato nel contrasto alle pandemie (profilassi internazionale) per il banale motivo che i virus non conoscono confini fisici, non conoscono la nostra Costituzione, non conoscono le nostre esigenze di vita e le dinamiche economiche di un Paese, di un continente, non conoscono la nostra voglia di abbracciarci, di uscire, mangiare al ristorante, andare al cinema, a teatro o in palestra, no, un virus pericoloso è la massima espressione, nel male, della dimensione globale della salute pubblica. Ecco, allora, che deve essere lo Stato, coordinato con gli organismi europei e internazionali preposti, a governare gli interventi necessari, specialmente in tema di campagna vaccinale, dando alle regioni compiti esclusivamente ausiliari e di supporto. Sennò, non solo vanifichiamo o indeboliamo gli sforzi per sconfiggere il Covid-19 e le sue varianti, ma possiamo trovarci di fronte a dei veri disastri, indipendentemente da eventuali comportamenti illeciti. 

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