PALERMO – Mai così pochi abitanti dal 1966, matrimoni dimezzati, morti in aumento (un vero record) e nascite in calo, a dimostrazione che il lockdown non fa bene all’amore. Sono questi i dati elaborati dall’Istat e dal Comune che descrivono l’andamento demografico a Palermo nel 2020: dodici mesi segnati inevitabilmente dalla pandemia, con il Covid che sembra aver riportato le lancette degli orologi indietro di oltre cinquant’anni.
Partiamo dalla popolazione residente: dal 31 dicembre 2019 al 31 dicembre 2020, a Palermo è scesa dell’1%, pari a 6.702 persone in meno, e arrivando a 640 mila, in pratica il punto più basso dal 1966. Una flessione che non è neanche la più grave: Torino ha perso quasi 10 mila abitanti, Roma quasi 25 mila, Firenze è arrivata al 2% in meno.
Una diminuzione, quella dei residenti in città, dovuta soprattutto all’impennata dei decessi e al calo drastico delle nascite: i morti, complice il Covid, nel 2020 sono stati 7.324, ben 822 in più rispetto all’anno precedente, con un incremento del 12,6%; i nati a dicembre 2020 sono stati 378 (-25%) e a gennaio 2021 403 (-11,6%). Numeri a cui aggiungere i cancellati, 11.985, e gli iscritti in calo (-26%). Il saldo migratorio è pari a -4.528.
I matrimoni sono stati solo 1.259 contro i 2.638 del 2019: una flessione probabilmente inevitabile, visto che molti hanno preferito rinviare il lieto evento a causa delle restrizioni imposte a cerimonie e banchetti.