Crepe nella maggioranza, Terrana: “Manca una progettualità comune” - Live Sicilia

Crepe nella maggioranza, Terrana: “Manca una progettualità comune”

Il coordinatore regionale dell’Udc a tutto campo sulla crisi dell’esecutivo e sul cantiere centrista.
L'INTERVISTA
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3 min di lettura

I malumori che scorrevano a livello carsico sono ormai venuti a galla. Archiviata, con non poche difficoltà, la pratica della Finanziaria la maggioranza necessita di un chiarimento. Una richiesta avanzata a chiare lettere dal coordinatore regionale dell’Udc, Decio Terrana, all’indomani del voto d’aula che ha certificato le difficoltà della coalizione di governo. Il vertice si dovrebbe tenere nei prossimi giorni. Nel frattempo in casa Udc si lavora alacremente al cantiere del grande centro in attesa di capire quali scenari futuri si materializzeranno nei prossimi mesi. 

Partiamo dalla ormai celebre frase pronunciata da Miccichè “è saltato il banco”. Come la dobbiamo interpretare?

“Il banco è saltato relativamente, nel senso che in politica oggi vediamo gente che si sposta da un posto all’altro e questo crea fibrillazione nei partiti perché non troviamo la compatibilità culturale e ideologica. Questo causa uno sbandamento politico sia nella maggioranza sia nell’opposizione. Miccichè secondo me voleva dire che la maggioranza deve fare la maggioranza e l’opposizione deve fare l’opposizione”.

Molti i malumori sono stati registrati nei mesi scorsi per i cambi di casacca. Anche lei ha mal digerito la campagna acquisti degli alleati? 

“Io farei una norma che impone le dimissioni dal partito perché si tradisce l’elettore quando si cambia casacca. Da un punto di vista etico è una cosa molto grave”.

Secondo lei oggi i partiti hanno identità politiche chiare?

“Non ci sono. Per questo sto lavorando con gli amici di Sicilia Futura e Italia Viva, con il mondo moderato e cattolico. Io sono un credente praticante e non un cattolico convenzionale. Bisogna tenere insieme un’area di centro che si occupi dei problemi non degli slogan. Disoccupazione, giovani, sanità, università e tasse: sono tanti i problemi che non possiamo affrontare con gli slogan. Siccome spesso anche i media si prestano a questo gioco le persone votano in modo inconsapevole partiti che non sono all’altezza di rappresentarli”. 

Il grande centro potrebbe virare altrove o la stella polare rimane il centrodestra?

“Oggi dico che serve costruire al centro. Poi è chiaro che si va dove ci sono maggiori affinità politiche: noi costruiamo il nostro progetto. Oggi direi più verso il centrodestra, ma bisogna confrontarsi e vedere cosa si vuole fare in futuro”. 

A proposito di centrodestra, si farà il vertice di maggioranza che ha richiesto?

“Penso di sì. Ho sentito il presidente della Regione e mi ha detto che a giorni convocherà una riunione di maggioranza per chiarirci e capire chi siamo e dove vogliamo andare”. 

Rispetto alla finanziaria però sono emerse delle fratture all’interno della maggioranza. 

“Dice bene. Dobbiamo chiarirci su questi punti.”

In questo momento questo evidenzia l’assenza di una visione politica. No?

“No. Manca una progettualità comune. Dobbiamo trovare un minimo comune denominatore che ci lega. Sono i partiti che devono governare la politica. I partiti di oggi sembrano fiumi: con l’acqua che entra ed esce. Ecco perché serve costruire un centro forte con un’identità politica e culturale chiara che metta al centro i giovani e il lavoro”.  


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