Ma a che serve una zona rossa fatta così?

Ma a che serve una zona rossa fatta così?

La catastrofe sanitaria e quella economica.
IL PUNTO SU PALERMO
di
2 min di lettura

Uscire, a Palermo, per le incombenze necessarie, e ce ne sono che diversamente incombono, muniti di autocertificazione, per scoprire che il traffico, in diverse zone, specialmente lontano dal centro, somiglia a quello di sempre, che le persone sono per strada come sempre, che la vita scorre allo stesso ritmo di sempre, salvo qualche eccezione. Un’impressione? Una realtà? Siamo stati solo sfortunati?

Nessuna imputazione a nessuno dei viandanti, ognuno dei quali avrà le sue ottime ragioni, però una domanda resta: se l’umanità variamente avvistata in zona rossa, a Palermo, non è dissimile da quella che si incrocia in zona arancione o, addirittura, gialla, a che serve esattamente il colore rosso declinato così?

La risposta si annuncia crudele e inevitabile serve, o meglio, servirebbe, per far calare la febbre dei contagi. Non dimentichiamolo mai che il Covid ha il volto del vero nemico, responsabile della catastrofe sanitaria ed economica. Prima lo manderemo via, con i sacrifici e con il vaccino, confidando nel secondo, prima potremo ricominciare a costruire sulle macerie.

Però, una zona rossa ha un significato, se si avverte la netta differenza tra quando c’è e quando manca, proprio dal ‘suo’ punto di vista. Se non accade, si ha quasi l’impressione che colpisca alcuni, senza perseguire in pieno le finalità che annuncia. La responsabilità dei cittadini? Giusto invocarla. Ma appare sacrosanto chiamare in causa la politica, anche in questo caso. Che ha il dovere non soltanto di fissare le regole: deve farle rispettare.

Altrimenti, pure nella necessità di applicare le restrizioni lì dove è opportuno, principio inderogabile che qui non si contesta, ogni provvedimento sarà percepito, nel comprensibile smarrimento generale, come una mera persecuzione di chi deve tirare avanti con una attività distrutta da mesi di ‘apri e chiudi’. E a qualcuno verrà il sospetto che i proclami servano soprattutto a non restare con il cerino in mano.

(foto d’archivio)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI