Covid, “Vacciniamoci, lo dobbiamo a chi non c’è più” - Live Sicilia

Covid, “Vacciniamoci, lo dobbiamo a chi non c’è più”

Per il segretario Ugl Medici, Raffaele Lanteri, bisogna superare le diffidenze su AstraZeneca. Poi una proposta anti-furbetti

CATANIA – C’è un clima di diffidenza nei confronti del vaccino AstraZeneca, complici i casi sospetti e il valzer sul target di somministrazioni a livello europeo. Una condizione di dubbio che sta rallentando gli obiettivi della campagna vaccinale. Prova ne è anche il flop delle somministrazioni organizzate nelle parrocchie, che non hanno raggiunto nemmeno le 900 inoculazioni. E pensare che si volevano toccare le 6000 dosi. “Bisogna investire su un’informazione chiara e diretta, bisogna spiegare che il vaccino è stato approvato da un ente europeo, l’Ema, che ha dei protocolli molto rigidi”, spiega Raffaele Lanteri, segretario regionale dell’Ugl Medici. 

“Lo dobbiamo ai medici morti a mani nude”

“Il vaccino è l’unica arma che abbiamo. Vaccinarsi è un atto di responsabilità. Lo dobbiamo a tutti quei medici che sono morti combattendo il covid a mani nude”, afferma il medico. 

“Non facciamo l’errore di demonizzare: gli effetti collaterali e le complicanze possono accadere con la somministrazione di qualsiasi farmaco – spiega ancora Lanteri – come ad esempio la comune aspirina. Dobbiamo martellare di più sull’importanza della vaccinazione. E inoltre se c’è una profilassi da seguire prima dell’inoculazione, soprattutto del siero AstraZeneca, servono delle linee guida precise perché in assenza di regole regna il fai da te”, argomenta ancora il medico. 

“Coinvolgere i medici di famiglia, ma come filtro”

Il sindacalista ha delle proposte per accelerare la campagna vaccinale AstraZeneca e – in qualche modo – imparare dagli errori. “Dobbiamo coinvolgere i medici di famiglia – afferma Lanteri – ma non come vaccinatori ma come filtro per l’anamnesi del paziente. Ci sono state diverse persone che si sono presentate all’appuntamento e dopo ore di fila, una volta completata l’intervista prima della somministrazione, si sono sentiti dire “le dovremo somministrare il Pfizer, le faremo sapere”. Tutto questo potrebbe essere evitato se l’appuntamento lo prende direttamente il medico di famiglia che conosce già il quadro clinico del paziente e quindi, avendo delle linee guida chiare e precise, può indicare quale siero somministrare. Questo ridurrebbe, a mio avviso, tempi e risorse”. 

Liste d’attesa trasparenti per combattere i furbetti del vaccino

Inoltre, Lanteri lancia un ‘sistema anti-furbetti’: “Dovrebbe essere allestita una lista d’attesa trasparente di chi vuole prenotare il vaccino AstraZeneca, così quando qualcuno non si presenta all’appuntamento si accede a questo elenco, che dovrebbe essere pubblico e consultabile, invece che contattare amici e conoscenti allo scopo di non sprecare dosi. E questo permetterebbe di allargare la platea di soggetti vaccinati”. 

“Ogni idea è vana se non assicurano le forniture”

“Comunque tutti i discorsi hanno un senso se ci saranno le forniture dei vaccini. Se così non sarà – afferma il sindacalista – saranno parole buttate al vento, ma il generale Figliuolo ha assicurato che le dosi arriveranno e non vedo perché non dobbiamo credergli”.

Un anno di pandemia

La pandemia è una realtà da oltre un anno. “Se vogliamo tornare alla nostra vita normale l’unica strada è vaccinarsi e continuare a tenere comportamenti responsabili. Se così non si farà – commenta Lanteri – il contagio non si fermerà e il rischio è che non ci sarà più nessuno da mandare in corsia”. 

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