Tedesco e Calafiore: "Ecco come abbiamo scoperto Marong" - Live Sicilia

Tedesco e Calafiore: “Ecco come abbiamo scoperto Marong”

Il difensore sabato ha fatto il suo esordio assoluto con la maglia del Palermo
CALCIO - SERIE C
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PALERMO – Sabato, contro la Vibonese, per la prima volta in campo è sceso il difensore Bubacar Marong. Il difensore è al Palermo dalla scorsa stagione, quando fu tesserato in Serie D.

Il difensore classe 2000 è nato in Gambia ed è arrivato in Italia con una barca e la sua storia non è certo delle più felici. A fargli intraprendere la vita calcistica è stato Totò Tedesco, fratello più grande di Giovanni e Giacomo ex calciatori del Palermo: “Lavoravo in questa struttura – ricorda ai microfoni de “Il Giornale di Sicilia” – e c’era un campetto di tennis, un po’ abbandonato a dir la verità ma lo abbiamo trasformato in un campo di calcetto, in cemento. I ragazzi presenti, ovviamente, volevano giocare. Buba era uno dei migliori, si vedeva che avesse qualcosa di diverso”.

Per Buba era difficile trovare squadra perché non poteva essere tesserato perché era minorenne: “Lo portai da mio fratello Giacomo – prosegue Tedesco – ma solo per farlo allenare, perché non poteva essere tesserato. Poi venne con me al Ribolla, ne ha fatti di sacrifici. È un ragazzo eccezionale, la gente non ha idea di cosa abbia dovuto passare per arrivare in Libia, lavorando notte e giorno con il papà morto. Ricordo ancora quando è arrivato, sono cose che restano dentro”.

Al Ribolla il difensore ha trovato Paolo Calafiore, allenatore che, da subito, ha creduto in lui: “Prendeva il pullman da Carini per gli allenamenti – ricorda Paolo Calafiore – a spese sue con i pochi soldi che gli davano alla comunità. Tentai l’impossibile per farlo tesserare, ma non aveva ancora compiuto i 18 anni e mancavano i documenti, dunque per un anno si allenò senza giocare”.

Nel 2018 Calafiore passò alla Parmonval e lì arrivò la svolta: “Insieme al suo tutor e alla comunità riuscimmo a sbloccare il tesseramento. Quell’anno venne trasferito a Piana degli Albanesi e l’ultimo pullman partiva alle 20. Se gli allenamenti finivano tardi, lo portavo io direttamente al centro, oppure lo facevo cenare e dormire a casa mia”.

“Credevo tanto in lui e non avrei mai voluto interrompere il suo sogno. Anche perché quell’anno alla Parmonval in Eccellenza è stato strepitoso, ce lo avevano chiesto diverse squadre già a dicembre. Non mi aspettavo che in Serie D non lo prendessero proprio in considerazione, perché lo volevano anche Marsala e Troina che lo avrebbero fatto giocare. Non voglio giudicare, ma bisogna anche avere la simpatia dell’allenatore”.

Calafiore dopo la prestazione ha fatto i complimenti al difensore: “Gli ho fatto i complimenti e mi ha ringraziato, è una bella soddisfazione. Ora deve seguire la sua strada: ha una casa, ha un procuratore, io posso dire di averlo portato al Palermo a firmare il contratto. Ha ancora potenzialità importanti, ma lo conosco e so che ha bisogno di fiducia. Se gliela si dà, allora può sbocciare definitivamente”.

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