Il cianuro e la 'donna diabolica': "Era pancia sopra, in cucina..."

Il cianuro e la ‘donna diabolica’: “Era pancia sopra, in cucina…”

Fredda e determinata: cosi viene descritta la donna che avrebbe ucciso il marito
IL DELITTO DI TERMINI
di
4 min di lettura

PALERMO – “Era pancia sopra, in cucina… qua c’è il lavandino e lui era a terra con la testa verso il lavandino… si stava mangiando forse il cioccolatino… là dove c’è il coso della spazzatura, diciamo la testa rivolta verso il balcone, pancia in aria ma secondo me lui si è accasciato… io parlo sempre per come vedo alla televisione… penso che anche l’infarto stesso”.

A parlare è Loredana Graziano. Discute, mentre è intercettata dai carabinieri, della morte del marito Sebastiano Rosella Musico. Fu lei a trovare il corpo. Descrive al nuovo compagno la scena che si è ritrovata davanti. Dopo la morte del marito e la fine della relazione con Fabio D’Angelo, la donna ha iniziato una nuova relazione.

Parla di infarto. Non tradisce emozione, non ci sono sbavature nel suo racconto. Ed invece, secondo la Procura di Termini, spaccerebbe per infarto qualcosa di molto più grave. Perché sarebbe stata lei ad uccidere il marito, avvelenandolo con il cianuro.

Se davvero è stata lei a commettere il delitto, cosi come hanno scoperto due anni dopo i carabinieri, allora ci si trova di fronte ad una donna diabolica, capace di pensare un delitto, fare finta di nulla, accreditare l’ipotesi dell’infarto e addirittura provare a scaricare la colpa sull’uomo che adesso l’accusa.

Al nuovo compagno racconta che “il dolore era forte e poi lui il dolore non lo sopportava a prescindere e lui è stato coricato a casa venerdì… era a casa io gli preparavo il mangiare e il mangiare glielo portava lui”.

“Non parliamo al telefono”

“Lui” è il suo ex amante, D’Angelo, arrestato per stalking dopo essere stato denunciato da Graziano, che ha raccontato ai pm di Termini Imerese di avere saputo dalla donna dell’omicidio. Lei taglia corto: “… dobbiamo evitare di parlare per telefono di lui dobbiamo parlare solo di presenza non insistere”.

Poi aggiunge, dopo avere ricevuto una visita dei carabinieri a casa: “Vabbè non si sarebbe fatta mai una cosa del genere, l‘autopsia non si sarebbe fatta perché c’è quel bastardo“. Ce l’ha con l’uomo che l’accusa.

Il timore delle indagini

La donna comincia a temere: “Metti caso questo si è ammazzato si è avvelenato dici sì è vero che doveva uscire la bava dalla bocca, ma metti caso che questo si è avvelenato vai a mettere in chiaro che è stato lui o sono stato io e come si mette in chiaro l’unica cosa che mi salva lo sai cos’è Marica prima di uscire di casa abbiamo parlato in video chiamata con lei che lei gli diceva ‘Sebastiano vieni con noi’ e lui diceva ‘no a me mi fa male la testa mi secca l’unica cosa questa è'”.

L’ultima chiamata

In realtà proprio la video chiamata è uno degli elementi su cui punta l’accusa. Il giorno della morte di Rosella Musico l’amante prima passò a prendere due amiche e poi Loredana Graziano per andare tutti insieme a un corso di musica a Palermo. Dunque, anche alla luce della video chiamata, Loredana è stata l’ultima persona ad avere visto il marito e il cianuro uccide in fretta. Farà rientro in serata e avvertirà i soccorsi.

Da soli in casa

Dall’analisi dei tabulati telefonici e dalla ricostruzione degli investigatori emerge, come scrive il gip, che “fino alle ore 15:30 soltanto Loredana Graziano fosse presente con il marito all’interno dell’abitazione di via Modestia, può con certezza escludersi che sul luogo del delitto in orario compatibile con la consumazione dell’omicidio fosse presente l’amante, ne consegue che la conoscenza del mezzo utilizzato per cagionare la morte di Sebastiano Rosella Musico (e cioè il cianuro) non può che derivare al D’Angelo dalle confidenze ricevute dalla reale autrice dell’omicidio. Da tutte le informazioni acquisite non emergono evidenze che possono far pensare che terzi ignoti si siano introdotti all’interno dell’abitazione”.

Il monologo in auto dell’amante

Il 7 marzo 2020 viene registrato un monologo di D’Angelo in macchina, che viene definito spontaneo da chi indaga. Fa riferimento allo “shake”, probabilmente uno shaker. Si rammarica di avere buttato lo “shake” che faceva un cattivo odore: “… le corna a suo marito gliele fece uscire pure dalle orecchie fino a che l’ammazzo… vedi che donna può essere quando buttai quel shake perché lo dovevo portare a esaminare quando mi chiede lo shake che faceva puzza vedi che cosa c’era mischiato dentro ancora la donna”.

Ipotesi suicidio scartata

I carabinieri hanno scandagliato anche l’ipotesi suicidio ma “nessuna tra le persone ascoltate nel corso delle indagini, medici curanti compresi, ha fatto cenno ad eventuali sindrome ansiosa o depressiva che potessero avere indotto Sebastiano ad un gesto anticonservativo”.

Dunque sarebbe stata la moglie a compiere il delitto, ma riesce a mantenere distacco e freddezza anche quando l’ex amante la minaccia di denunciarla. Lei non si scompone, non reagisce.

“Voleva cambiare vita”

“In una prima fase sembra che Loredana Graziano – scrive ancora il gip – abbia cercato di soddisfare le proprie ambizioni di donna e la propria aspirazione a divenire madre instaurando una stabile relazione extraconiugale con il proprio amante la donna, programmava anche il concepimento di un figlio immaginando poi di attribuirne la paternità al marito Sebastiano”.

Poi però “progressivamente si registrava nell’indagata una profonda degenerazione della propria condizione di insoddisfazione con l’emergere del convincimento che solo con la morte di Sebastiano le sarebbe stato concesso di cambiare vita”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI