"Gli attacchi? Un esercito in marcia abbandona i disertori"

“Gli attacchi? Un esercito in marcia abbandona i disertori”

La metafora militare del governatore per rispondere alle polemiche interne al centrodestra

PALERMO – “Gli attacchi contro di me sulla vicenda delle dimissioni di Razza e sull’interim che ho assunto alla Sanità? Per usare una metafora in questo momento noi siamo un esercito in marcia e un esercito in marcia non si ferma per fucilare i disertori, li abbandona per strada al loro destino”. Così il presidente della Regione Nello Musumeci commenta all’Ansa le polemiche dei giorni scorsi e la richiesta da parte dell’opposizione di inviare un commissario in Sicilia per occuparsi dell’emergenza Covid.

Musumeci è poi intervenuto a ‘Oggi è un altro giorno’, su Rai 1, parlando dell’inchiesta spostata da Trapani a Palermo. “Per fortuna è caduto il capo di imputazione di alterazione dei dati per coloro che erano stati raggiunti da misure restrittive, secondo i magistrati non costituisce un reato penale, almeno per i riflessi che può aver determinato nella indicazione del colore della regione – ha affermato -. Lo sostenevamo fin dall’inizio”.

“L’assessore Razza con le sue dimissioni – ha aggiunto – ha dato una grande lezione di civiltà e di rispetto. Si è dimesso per aver ricevuto solo un avviso di garanzia. Se ha alterato i dati lasciamolo dire alla magistratura. Ci sono dei momenti in cui la politica deve sapere tacere. Io ho grande fiducia nella magistratura, in questa Italia dove i processi e le sentenze si fanno anche con un avviso di garanzia. Però, i fatti ci daranno ragione e ogni giorno ci stanno dando ragione. L’assessore Razza si è dimesso in una terra dove si rimane incollati alla sedia anche con un sentenza di terzo grado”.

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