"Ti porto al mare...": gli abusi sessuali del fedelissimo di Messina Denaro

“Ti porto al mare…”: gli abusi sessuali del fedelissimo di Messina Denaro

Ad inchiodare Vincenzo Spezia sono le intercettazioni
LE REGISTRAZIONI
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PALERMO – I carabinieri del Ros lo intercettavano per il suo attuale ruolo mafioso e per i traffici di droga che aveva riattivato e si sono imbattuti nell’orrore.

Vincenzo Spezia, 58 anni, boss di Campobello di Mazara, è accusato di avere abusato sessualmente di tre bambini. Ad inchiodarlo le intercettazioni che hanno registrato in diretta gli abusi sessuali. In fase di riascolto e trascrizione delle conversazioni i militari hanno scoperto la terribile vicenda.

Il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesca Dessì e Luisa Bettiol hanno emesso un provvedimento di fermo urgente.
Gli episodi emersi solo ora risalgono ai mesi di aprile, maggio e giugno scorsi.

Tre vittime

Le vittime sono tre. Due hanno 9 anni e sono stati identificati.
C’è una terza bambina, che dovrebbe essere ancora più piccola di età, la cui immagine è rimasta impressa in una telecamera di sicurezza. Si vede la bimba entrare in un immobile nella disponibilità di Spezia.

Gli episodi contestati sono sette. Le registrazioni non lascerebbero spazio alle interpretazioni. Si sente Spezia invitare la vittima che a turno avrebbe soddisfatto i suoi desideri sessuali perversi: “Ti porto al mare”. Altro che gita al mare. Si appartavano in luoghi isolati di campagna o all’interno di case diroccate.

“Ti spiego come si fa con le donne”

Altre volte Spezia vestiva i panni del maestro di vita per spiegare “come si fa con le donne”, oppure per fare vedere alla vittima da vicino gli organi genitali di un adulto. Nei nastri magnetici sono rimasti impressi episodi di masturbazione, rapporti orali e penetrazioni. Spezia indicava ai bambini cosa fare nei dettagli.

E si sente anche una tenera voce provare dolore fisico. C’è un passaggio inquietante su cui sono in corso ulteriori verifiche. Sembrerebbe che una delle giovani vittime subisse il fascino di Spezia per via dello spessore criminale del boss di Campobello di Mazara. Uno spessore criminale passato e presente.

L’arresto in Venezuela

Nel 2003 Spezia fu arrestato nella città di Valencia in Venezuela. È lì che aveva organizzato i suoi traffici di droga. Ed è sempre in Venezuela che una fonte confidenziale raccontò che Spezia si incontrò con Matteo Messina Denaro. Gli Spezia, a cominciare dal pane di Vincenzo, Nunzio, capomafia di Campobello di Mazara, sono da sempre vicinissimi al latitante di Castelvetrano.

Fedelissimo di Messina Denaro

Nel 2007 Spezia, fedelissimo come il padre Nunzio di Matteo Messina Denaro è stato estradato in Italia dove nel 2019 ha finito di espiare la sua pena per droga e mafia. La condanna complessiva ammontava a 21 anni di carcere.

Spezia e i genitori dei bambini si conoscono bene. I secondi sapevano che i figli si trovavano spesso in compagnia del mafioso. Al momento non è emerso che avessero anche solo intuito che cosa accadeva ai loro bimbi.


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