La Nas americana dona jeans ad una casa rifugio catanese - Live Sicilia

La Nas americana dona jeans ad una casa rifugio catanese

I volontari della base di Sigonella lo hanno intitolato "Denim Day".

CATANIA – Si è svolto a Catania un evento di sensibilizzazione contro la violenza sessuale promosso da alcuni volontari americani del programma di prevenzione antiviolenza SAPR della Marina USA in servizio presso il reparto di logistica NAVSUP FLC della Stazione Aeronavale della Marina USA di Sigonella (NAS).

L’evento, denominato “Denim Day”, è stato organizzato in collaborazione con il Centro Antiviolenza Galatea, rappresentato dall’avvocata Maria Concetta Tringali, che opera sul territorio dal 2012. Si tratta di un’iniziativa, che si tiene in America da oltre vent’anni per opera dell’associazione Peace Over Violence, mirata a creare momenti di riflessione sul tema delicatissimo della violenza sessuale, una delle forme più ignobili di abuso sulle donne.

L’evento prende il nome dalla famosa marca di jeans per ricordare la controversa e scioccante sentenza della Cassazione del 1998, secondo la quale, la presunta vittima della violenza sessuale in questione che indossava un paio di jeans, sarebbe stata in realtà consenziente, perché è impossibile sfilare ad una persona i pantaloni attillati senza la sua collaborazione.

La sottufficiale Ashley Brown, insieme alle colleghe Alysha Thomas, Shantae Edwards, Emily Wheeler ed al marinaio Oyedokun Michael, accompagnati dal Responsabile delle Relazioni Esterne della NAS Sigonella Alberto Lunetta, ha deciso di onorare questa ricorrenza raccogliendo nelle scorse settimane, donazioni di capi di abbigliamento, tra i quali molti jeans, che sono stati offerti stamattina agli ospiti della Cooperativa Sociale Villa Santa Maria degli Angeli.

Una casa-rifugio a indirizzo segreto per vittime di maltrattamenti, coordinata da Grazia Sgrò, che gestisce a Catania due case accoglienza per donne in difficoltà e vittime di violenza con i loro bambini, impegnandosi a condurre gli ospiti verso l’autonomia e l’indipendenza risolvendo i problemi che stanno alla base del loro disagio.

“Sono molto gratificata dall’avere avuto l’opportunità di fare qualcosa per le ospiti di questa casa rifugio; essendo stata io stessa vittima di questa terribile esperienza ho sentito il bisogno di entrare in contatto loro per offrire solidarietà e spero di continuare a sostenerle con altre iniziative”, ha spiegato la sottufficiale Brown.

“Diciamo no a qualsiasi violenza contro le donne, specialmente contro lo stupro, il nostro centro è impegnato H24 a fornire sostegno e supporto solidale, di tipo sociologico, psicologico e legale alle vittime di violenza che comprende, nei casi più gravi, anche l’eventuale ricovero presso case-rifugio ubicate in località segrete,” ha dichiarato l’avv. Tringali.


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