"Bambini violentati": il fedelissimo di Messina Denaro resta in carcere

“Bambini violentati”: il fedelissimo di Messina Denaro resta in carcere

Convalidato il fermo di Vincenzo Spezia, già condannato per mafia e traffico di droga

PALERMO – Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo del boss Vincenzo Spezia, accusato di avere violentato dei bambini. I carabinieri del Ros lo intercettavano per il suo attuale ruolo mafioso e per i traffici di droga che aveva riattivato e si sono imbattuti negli abusi subiti da due bambini identificati e da una terza bimba ancora da identificare.

Spezia, 58 anni, di Campobello di Mazara, in passato è stato condannato per mafia e traffico di droga. Il provvedimento di fermo era stato firmato dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dai sostituti Francesca Dessì e Luisa Bettiol.

Gli episodi emersi solo ora sono sette e risalgono ai mesi di aprile, maggio e giugno scorsi. La voce di Spezia e dei bambini durante gli atti sessuali sono rimasti impressi nei nastri delle intercettazioni.

Nel 2003 Spezia fu arrestato nella città di Valencia in Venezuela. È lì che aveva organizzato i suoi traffici di droga. Ed è sempre in Venezuela che una fonte confidenziale raccontò che Spezia si incontrò con Matteo Messina Denaro. Gli Spezia, a cominciare dal pane di Vincenzo, Nunzio, capomafia di Campobello di Mazara, sono da sempre vicinissimi al latitante di Castelvetrano.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI