"I 50enni chiedono il vaccino", ma le dosi restano in frigo

“I 50enni chiedono il vaccino”, le dosi restano in frigo

Il caso AstraZeneca, in Sicilia, complica le vaccinazioni. Ma i più giovani si presentano negli hub.

PALERMO- C’è un elemento che forse fa capire come ancora non ci siamo: il lungo weekend di vaccini della Regione è andato bene con il superamento delle centomila dosi somministrate. Sabato sera si sfiorava quasi la cifra complessiva di novantamila, con un picco di trentamila nella giornata. Ma ieri, domenica 25 aprile, il numero delle somministrazioni è calato. Perché? La spiegazione che si dà, ufficiosamente, riguarda la domenica di sole, il 25 aprile che, anche nelle zone rosse dalle maglie larghe, ha radunato diverse persone. Ed è qui che si mastica amaro, perché non si comprende che la ‘punturina’ al braccio non è qualcosa che si può posporre, rappresentando l’unico passaporto al momento disponibile per il ritorno alla normalità. Tra l’insofferenza per le restrizioni e la riottosità a vaccinarsi c’è una evidente schizofrenia. Ogni dose rimandata singolarmente ritarda la collettiva messa in sicurezza che spalancherà, di nuovo, le porte della vita come la conosciamo.

E non è certo colpa del Palazzo se gli hub e le strutture non sono pieni quanto sarebbe necessario. Una nota di ieri riassume: “Continuerà ogni giorno in tutta la Sicilia, per gli over 80, la possibilità di vaccinarsi con Pfizer o Moderna senza prenotazione. È la nuova opportunità che il governo Musumeci riserva, già da domani (oggi, ndr), ai cittadini più anziani, che non hanno ancora ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid e che potranno recarsi in tutti gli hub provinciali e nelle strutture sanitarie rifornite con Pfizer e Moderna, muniti di documento di identità e tessera sanitaria. Una iniziativa per accelerare ulteriormente la campagna vaccinale nell’Isola. Intanto, è stata buona la risposta dei siciliani allo speciale “Open weekend” di quattro giorni, organizzato dalla Regione, per tutti gli over 60. Da giovedì scorso a oggi (il dato è delle ore 17), hanno ricevuto una dose oltre 103 mila persone, il 22% in più rispetto ai quattro giorni precedenti. C’è stata una netta prevalenza di Pfizer, con oltre 77 mila somministrazioni, mentre con AstraZeneca sono state vaccinate circa 16 mila persone e con Moderna oltre 10 mila”. E’ insomma evidente che il caso AstraZeneca, mentre si attende il via libera operativo per Johnson e Johnson, sta fortemente condizionando la campagna.

“Noi – dice il commissario per l’emergenza Renato Costa – siamo orientati a vaccinare tutte le persone in target che si presentano alla Fiera, anche se non sono prenotate. Perché è l’imperativo: vaccinare, vaccinare, vaccinare, come ha ricordato lo stesso commissario nazionale. Penso che sarebbe necessario allargare l’obiettivo, in armonia con il piano nazionale, Dobbiamo sbrigarci. Qui da noi si presentano tanti cinquantenni che chiedono di essere vaccinati e non possiamo accontentarli, è davvero un peccato. Ovvio che dobbiamo stare attenti a non scialacquare – continua Costa -. Mercoledì arriverà un nuovo approvvigionamento e vedremo che cosa avremo a disposizione”.

I vaccini, specialmente alcuni, restano in frigo e i cinquantenni implorano per una protezione che, per ora, non è concessa. Questo è il dato che sembra di cogliere, in sintesi, considerando la cronaca, le decisioni note e pure l’emotività. Secondo il report nazionale, aggiornato al pomeriggio di domenica, la Sicilia ha somministrato 1.275.524 dosi su 1.533.045 ricevute per una percentuale dell’83,2. Siamo la penultima regione in Italia (l’ultima e la Calabria). Ma ieri era una giornata di sole.


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