Orrore tra gli agrumeti: il processo entra nel vivo - Live Sicilia

Orrore tra gli agrumeti: il processo entra nel vivo

Nella prossima udienza sarà ascoltato il fratello di una delle vittime.
DUPLICE OMICIDIO
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CATANIA – Sembrano tre film diversi. Anche se tutti dell’orrore. Quell’orrore vissuto la sera del 9 febbraio 2020 tra gli aranceti di Lentini, quando sotto le fucilate sono morti  Agatino Saraniti, 19 anni, e Massimo Casella, 47 anni, ed è rimasto ferito Gregorio Signorelli. È questa la percezione che si ha leggendo gli interrogatori a cui si sono sottoposti, nel corso delle indagini preliminari, i due imputati Giuseppe Sallemi e Luciano Giammallaro e l’unico sopravvissuto. Anche se è la testimonianza di quest’ultimo la prova regina dell’intero processo che si è aperto davanti la Corte d’Assise di Siracusa qualche giorno fa. Un racconto che è stato anche cristallizzato nel corso dell’udienza in cui si è svolto l’incidente probatorio. Questo atto entrerà a pieno titolo nel dibattimento. I due imputati invece dovranno tornare a sedersi sul banco dei testimoni. Il primo teste della procura ad essere sentito sarà Mario Casella, un fratello della vittima che si è anche costituito parte civile nel processo insieme ai suoi familiari, ai parenti del giovanissimo Saraniti e Gregorio Signorelli. I legali delle parti offese hanno anche chiesto la citazione come responsabili civili dei proprietari dei terreni dove è avvenuto il duplice omicidio. La Corte d’Assise ha autorizzato gli avvocati alla ‘citazione’. 

La testimonianza di Mario Casella servirà a ritornare al pomeriggio del 10 febbraio 2020, quando i familiari non vedendo ritornare Agatino e Massimo sono andati a cercarli nei luoghi dove Gregorio SIgnorelli la notte era stato recuperato e portato d’urgenza in ospedale. Al Pronto Soccorso del Garibaldi Centro è arrivato con una fucilata al torace, ma a salvargli la vita è stato quel braccio con cui si è protetto. Ma soprattutto il miracolo è avvenuto grazie allo spirito di sopravvivenza che lo ha portato a fuggire, nascondersi e telefonare a sua moglie. Mario Casella, quasi sicuramente, ripercorrerà i momenti terribili in cui seguendo le macchie di sangue ha trovato i cadaveri di suo fratello e del giovane Agatino. Un pezzo del film dell’orrore sarà proiettato in aula. 

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