Vaccini, l'ombra dei “furboni”: trucchi per evitare Astrazeneca - Live Sicilia

Vaccini, l’ombra dei “furboni”: trucchi per evitare Astrazeneca

L'allergia alla fragola, le varici, le emorroidi, presunte patologie cardiocircolatorie. Ecco cosa sta accadendo.

CATANIA – Dopo quella dei furbetti, in Sicilia c’è l’ombra di una nuova variante, quella dei “furboni”, cittadini che temono solo il vaccino Astrazeneca. Sono persone di tutte le età, pronte a far leva su più o meno presunte patologie e su una serie di espedienti per ottenere le dosi di Pfizer e Moderna.

Non solo sospetti

Due le fasi che il dipartimento territoriale dell’Asp etnea, guidato da Franco Luca, sta verificando: la prima è quella di certificazione della patologia, la seconda è quella delle attestazioni davanti al medico vaccinatore, che spesso avvengono senza certificazione.

Boom di richieste di esenzione

Intorno alle nove del mattino, ci sono già 128 persone in fila nel dipartimento territoriale dell’Asp, che si trova in un’ala dell’ex ospedale San Luigi. Chiedono, quasi tutti, l’esenzione per patologia, anche chi, prima, l’aveva solo per reddito.

Le esenzioni

“Abbiamo registrato – spiega Franco Luca – un vero e proprio boom di richieste di esenzione per patologia legate alla scelta del vaccino”. Solo nel mese di marzo, sono arrivate 3mila mail agli uffici per l’attribuzione di un codice legato a una patologia e diverse migliaia di istanze sono state presentate direttamente agli sportelli.

“Tante persone – continua Luca – ritengono che avendo una esenzione di qualunque tipo, poi riusciranno a ottenere il cambio di vaccinazione da Astrazeneca a Pfizer e questo purtroppo avviene”.

L’Asp si limita a “prendere atto di una certificazione medica rilasciata dal medico curante”.

La visita specialistica e le allergie

“Quando ero piccolo, mia madre mi ha detto che mangiando una fragola sono diventato tutto rosso”. È uno dei tanti casi monitorati dall’Asp, insieme al racconto dell’adulto che ricorda di essersi sentito male “mangiando una mandorla”.

“In caso di sospetti – spiega a LiveSicilia il medico Ugl Raffaele Lanteri – un medico può prescrivere un accertamento specialistico con un codice da barrare in base all’urgenza”.

Se si tratta di un accertamento programmabile, per esempio, è possibile contattare i numeri verdi degli ospedali ma, nel caso delle allergie, la maggior parte dei reparti è chiusa a causa del Covid.

Medici sotto scacco

Si tratta di presunte allergie, con l’ombra dei furboni. “Il vaccino non ha controindicazioni precise – sottolinea il direttore Franco Luca – se non per quelle categorie che sono a rischio di allergia ai componenti del vaccino. Il problema è che i medici vaccinatori sono sotto scacco e quindi se qualcuno dichiara di essere allergico a qualcosa, chi si assumerebbe la responsabilità di vaccinarlo con Astrazeneca? Ecco qual è il frutto di una campagna mediatica senza alcun fondamento basata sulle comunicazioni senza alcuna certezza fornite dalle istituzioni”.

Le emorroidi

Altro tema che scotta: le emorroidi. “Sono legate a una insufficienza venosa, genericamente – confida Luca – stiamo registrando molte esenzioni, con le quali si va dal medico vaccinatore e lui, in presenza di una patologia con insufficienza venosa, classica delle emorroidi, non ti fa il vaccino Astrazeneca e ti rinvia per un altro vaccino”.

La trombofilia “della mamma”

Altra strategia che fa sospettare la presenza di furboni, è legata alla dichiarazione pre vaccino “di essere figli di donne affette da trombofilia”, o di avere “varici”.

“Ma col bombardamento mediatico che c’è stato, tra l’altro senza alcun fondamento scientifico contro Astrazeneca – chiosa Luca – qual è il medico che si assumerebbe la responsabilità di optare per un vaccino ipotizzando di avere davanti un portatore di trombofilia genetica?”.

Verifiche anti furboni

“Stiamo avviando uno studio sulle patologie, ci servirà per organizzare meglio l’incidenza delle malattie sul territorio – conclude Franco Luca – ma se nel frattempo dovessero emergere i furboni, agiremo di conseguenza”.


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