Il ponte di Messina e i fondi per le imprese: il punto dell'assessore Armao - Live Sicilia

Il ponte di Messina e i fondi per le imprese: il punto dell’assessore Armao

Ecco cosa bolle in pentola.
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

PALERMO – Fare quadrare i conti, attrarre ed erogare risorse. L’assessore all’economia Gaetano Armao fa il punto su una fase complessa che, al netto della crisi economica, può essere foriera di risorse grazie alle grandi manovre che si giocano sui tavoli nazionali. E già qualche risultato sembra intravedersi. “Il Cipes ha varato la nostra riprogrammazione che libera 250 milioni per il sostegno alle imprese. Non solo, ma questo deliberato libera anche i 270 milioni per i comuni che potranno essere così erogati”, annuncia l’assessore.

Via libera ai fondi per l’editoria

Una seconda buona novella riguarda i tanto agognati fondi per l’editoria, previsti dal piano covid messo a punto lo scorso anno per lenire le sofferenze delle categorie più esposte allo tsunami pandemico. “Stasera esce il provvedimento con la graduatoria che è stata già predisposta dall’Irfis”, rassicura l’assessore.

Cassa Depositi e Prestiti: il negoziato

Armao guarda con ottimismo alla congiuntura del momento e rivendica il risultato ottenuto dal “negoziato” con Cassa Depositi e Prestiti che gioverebbe non poco al salvadanaio regionale. “Abbiamo attivato un ragionamento articolato con Cassa Depositi e prestiti che ha condotto ad un approdo di negoziazione condiviso dalla giunta. Alla luce di questo negoziato, rispetto agli accordi del passato che prevedevano in interesse del 3,5% siamo riusciti a conseguire un interesse dell’1,4%”, argomenta. “Quest’anno faremo l’operazione su un miliardo e mezzo di euro di mutui con CDP”, spiega.  “Il prossimo anno faremo nuovamente questa rinegoziazione con abbattimento degli interessi anche sugli ulteriori 600 milioni: questo ci consentirà per il primo stock di risorse a una riduzione degli interessi di due punti percentuali che corrispondono a 36, 5 milioni di euro l’anno di risparmio per la Regione”, rivendica. 

Il Ponte di Messina s’ha da fare 

Infine, l’eterna questione del Ponte sullo Stretto. L’opera non rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nonostante la richiesta messa nero su bianco dalla regione Sicilia prima e dalle altre regioni d’Italia in seconda battuta. Così in occasione dell’ultima conferenza Stato-Regioni la giunta ha puntato i piedi. Armao non vuole mollare la presa. Anzi. “Giovedì alla conferenza Stato-Regioni abbiamo  espresso insieme alla regione Calabria la nostra contrarietà”, dice. “Ammesso che il ponte non possa rientrare nel PNRR per motivi di tempistica perché il piano prevede opere e investimenti che vanno completati e rendicontati entro il 2026, certamente può rientrare nel fondo complementare che ha una capienza di 30,6 milioni di euro visto che si tratta di fondi nazionali non  sottoposti al termine del 2026”, argomenta. E se ciò non avvenisse? “Noi non daremo l’intesa sul fondo complementare e ci riserveremo ogni azione a tutela di un’opera che riteniamo essenziale per l’infrastrutturazione della Sicilia perché oggi senza quest’opera non è nemmeno pensabile l’altra velocità nella nostra regione”, spiega.


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