Covid-19, l'allarme: “Sono aumentati i bimbi ricoverati” - Live Sicilia

Covid-19, l’allarme: “Sono aumentati i bimbi ricoverati”

Hanno meno di 24 mesi o più di otto anni. Le parole del direttore della pediatria Covid del Policlinico, Raffaele Falsaperla

CATANIA – Coronavirus, negli ultimi 5 giorni sono triplicati i ricoveri dei bambini nel reparto di Pediatria covid del Policlinico, guidato da Raffaele Falsaperla.

Un centro di eccellenza, che rappresenta un punto di riferimento per tutta la Sicilia orientale, dove l’arrivo di bambini che hanno bisogno di cure anticovid, viene monitorato con attenzione.

Ricoveri triplicati

“La nostra cartina tornasole – spiega Falsaperla a LiveSicilia – è quanti bambini si siano infettati e siano stati costretti a essere ospedalizzati. Possiamo dire che negli ultimi 5 giorni i bambini ospedalizzati covid sono aumentati del doppio se non del triplo, passando da 2/3 a 8/9”.

Si tratta nella quasi totalità di bambini sani, che hanno avuto bisogno di essere ospedalizzati a causa del covid. Un fenomeno che, fino ad alcuni mesi fa, era decisamente ridimensionato.

Solo una bimba ha patologie croniche pediatriche.

Fascia d’età

I bambini ricoverati hanno meno di 24 mesi, oppure più di 8 anni. “Sono lattanti o grandicelli – commenta Falsaperla – tutti i casi particolari vanno sequenziati”. Quando un bambino è immunodepresso, diabetico o con malattie metaboliche, aumenta la possibilità del ricovero, soprattutto per utilizzare un “accesso venoso” per i farmaci.

I contagi nelle scuole

Falsaperla conferma che, fino a questo momento, su 72 bambini ricoverati negli ultimi mesi, nessuno proveniva da focolai nelle scuole.

L’ufficio scolastico regionale ha rilevato che lo 0,47% degli alunni sono risultati positivi, appena 3.142 su 667.423.

Le varianti e i contagi tra i giovani

Dietro l’aumento dei ricoveri dei più giovani, potrebbero esserci le varianti, almeno secondo la ricerca pubblicata su Eurosurveillance, la rivista scientifica del centro europeo di prevenzione e il controllo delle malattie.

Lo studio ha analizzato la diffusione delle varianti inglese, sudafricana e brasiliana in sette Paesi europei, compresa l’italia, in tutte le fasce d’età.

Le varianti farebbero aumentare il rischio di ricoveri “in particolare nei giovani”. La variante inglese è risultata la più diffusa.


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