Il supermercato della droga: le condanne in appello - Live Sicilia

Il supermercato della droga: le condanne in appello

C'è anche un'assoluzione. La sentenza della Corte d'Appello di Catania.
OPERAZIONE CAPE SPARROW
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CATANIA – Diverse riforme al ribasso. Ma anche alcuni lievi aumenti frutto del ricorso del pm. E anche un’assoluzione. È arrivata oggi la sentenza della prima sezione della Corte d’Appello di Catania del processo (troncone abbreviato) scaturito dalla maxi inchiesta antidroga Cape Sparrow, nome ispirato dalla via di Trappeto nord, famosa (purtroppo) per essere la più grande piazza di spaccio all’aperto della Sicilia Orientale. Un’operazione, condotta dalla Squadra Mobile nel 2019, che ha fatto chiudere bottega diversi ‘mc drive’ della droga: in particolare dal civico 113 al 129. Quando ci fu la conferenza stampa, gli investigatori dissero che “erano stati tolti importanti proventi a Cosa nostra”. Tra i nomi coinvolti nel blitz c’è Eugenio Minnella, genero di Marco Battaglia (ritenuto dalla Procura di Catania uno dei narcotrafficanti più potenti di Catania), che sarebbe stato ai vertici di una “putia” dello spaccio. Non una ‘putia’ qualsiasi. Una parte di quei  proventi sarebbero dovuti arrivare nelle case del gruppo del clan Santapaola di Picanello. Questo sarebbe stato il frutto di un accordo rivelato dal pentito Antonio D’Arrigo. Minnella è stato condannato in abbreviato per il reato associativo (sentenza già impugnata in appello) ed è imputato nel processo ordinario per droga. Il padre Claudio, difeso dall’avvocato Filippo Pino, oggi è stato assolto dalla Corte. 

Il processo d’appello si chiude con pene rimodulate rispetto al primo grado e anche rispetto alle richieste che ha avanzato alla Corte presieduta da Riccardo Pivetti il pg Andrea Ursino. Ridotta la condanna nei confronti di due degli imputati chiave del processo: Alessandro Tomaselli, difeso dall’avvocato Eugenio De Luca, e di Francesco Finocchiaro, difeso dall’avvocato Maria Caltabiano. i due sono stati condannati rispettivamente a 12 e 8 anni. La Corte, inoltre ha dichiarato inammissibile il ricorso d’appello di Orazio Castagna (condannato in primo grado a 1 anni e 8 mesi) e Giuseppe Bellia (condannato dal gup a 8 anni). 

Ecco tutte le condanne della Corte d’Appello: Francesco Finocchiaro, 8 anni, Angelo Speranza, 7 anni e 4 mesi, Alessandro Vecchio, 6 anni e 8 mesi, Alessandro Tomaselli, 12 anni (continuazione con altra sentenza), Damiano Sparacino, 8 anni (conferma primo grado), Carmelo Scalia, 8 anni (conferma primo grado), Emanuel Kevin Ferro, 9 anni e 4 mesi (continuazione con altra sentenza), Andrea Corsaro, 7 anni e 4 mesi, Concetto Aiello, 7 anni e 4 mesi, Massimiliano Previte, 8 anni (conferma primo grado), Jonathan Spampinato, 8 anni 10 mesi e 20 giorni, Francesco Tudisco, 2 anni e 8 mesi e 8 mila euro di multa, Santo Sapuppo, 2 anni 8 mesi e 8 mila euro di multa, Salvatore Musumeci, 2 anni e 6 mila euro di multa, Simone Di Mauro, 1 anno 6 mesi e 6 mila euro (conferma primo grado), Domenico Vinciguerra, 2 anni. 


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